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Taglio dei posti letto
negli ospedali dell’Area Vasta 2,
Fp Cisl: «E’ inaccettabile»

ANCONA - La carenza di personale non consente, dopo le ferie estive, la riapertura totale dei servizi sanitari ospedalieri e territoriali. I risultati? Riduzione di 10 posti letto di Medicina a Fabriano, 10 letti in meno di Medicina e 3 di Chirurgia a Jesi, chiusura della degenza di Gastroenterologia a Senigallia. In sofferenza i servizi anche negli ospedali di comunità di Loreto, Chiaravalle e Cingoli

 

La carenza di personale, una vera emergenza, non consente dopo le ferie estive la riapertura totale dei servizi sanitari ospedalieri e territoriali dell’Area Vasta 2. A denunciare la criticità della situazione è la Fp Cisl Marche/Ancona. «È purtroppo, come previsto, il peso insostenibile del drammatico taglio del personale di 4.415.420 euro chiesto dall’Asur all’Area Vasta 2 come indicato nell’ allegato 8 della determina della Direzione Generale ASUR n 78 del 20 febbraio 2019. – esordisce una nota stampa della sigla sindacale – Come chiarito dalla stessa Direzione, con documento ufficiale, con gli attuali organici saranno attuate delle drastiche riduzioni di servizi».

I numeri parlano chiaro: riduzione di 10 posti letto di Medicina a Fabriano, riduzione di 10 posti letto di Medicina e 3 di Chirurgia a Jesi, chiusura della degenza di Gastroenterologia a Senigallia. Secondo la Fp Cisl «a queste brutte sorprese sui servizi ospedalieri si aggiungono anche le riduzioni sulle degenze negli ospedali di comunità: 8 posti letto in meno a Chiaravalle, 3 posti letto in meno a Loreto, 20 posti letto in meno a Cingoli. Nulla è dato sapere sui servizi domiciliari e ambulatoriali. Il tutto, sempre a detta dell’azienda, richiede inoltre la riduzione del personale normalmente deputato alla sostituzione di assenze e malattie. Ulteriori riduzioni di organico, per pensionamenti, trasferimenti, vincite di concorso in altri enti o mancata sostituzione di malattie, comporteranno ulteriori chiusure di servizi».

Per la Cisl Fp Marche si tratta«di una situazione assolutamente inaccettabile per il peso che riversa sui cittadini e sugli operatori e su cui i Sindaci del territorio non possono tacere. I piani assunzione che a breve saranno presentati devono correggere il tiro e consentire la riapertura totale dei servizi con organici e minutaggi adeguati a meno che il legislatore regionale non voglia assumersi la responsabilità di non garantire i servizi sanitari ai cittadini o di affidarli a gestori privati».

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