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Più confische e meno spese,
la Procura generale stila il bilancio

ANCONA – Presentata oggi alla facoltà di Economia la seconda edizione del bilancio sociale, relativa al 2018. Un documento elaborato dal Dipartimento di Management dell’Università Politecnica delle Marche che tira le somme di un anno di attività

Presentazione del bilancio sociale 2018 della Procura generale

 

 

Un balzo in avanti che, tradotto in cifre, parla di beni confiscati per 1.163.771 euro nel 2018 a fronte dei 138mila portati a casa nel 2017. «Un’entrata che copre quasi interamente le spese», fa sapere il Procuratore generale, Sergio Sottani, presentando oggi la seconda edizione del Bilancio sociale della Procura generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Ancona. Contestualmente, sono state ridotte le spese di giustizia del 67%, mentre sono aumentate del 52% quelle di struttura e di funzionamento (nel 2016 erano 167.641 euro, nel 2018 sono arrivate a 257.55 euro).
«Quello del Bilancio sociale – spiega Sottani – è uno strumento con cui vogliamo rendere conto, in modo organico e trasparente, di quanto abbiamo realizzato». Cinque i punti, in particolare, su cui si è voluto soffermare il Procuratore: la creazione della Segreteria di dirigenza giudiziaria, l’informatizzazione, che permette procedure più snelle e un minor consumo di carta, la confisca di oltre un milione di euro, la diffusione e condivisone delle conoscenze sia all’interno degli uffici che all’esterno attraverso il sito, e l’attenzione all’ambiente al fine di evitare sprechi.
«Ormai da tre anni, l’Università Politecnica delle Marche ha avviato e consolidato un processo di rendicontazione sociale che ha portato alla redazione del Bilancio sociale del nostro ateneo – sottolinea il rettore Sauro Longhi, che ha affiancato Sottani nella presentazione -. È sulla scia dei valori di collaborazione e di promozione della trasparenza e della conoscenza che è nata la collaborazione con la Procura generale».
Scendendo nel dettaglio del bilancio, come si diceva, nel triennio 2016-2018 le spese di giustizia si sono ridotte del 67% (in particolare, la spesa per ausiliari magistrato e per le intercettazioni), passate da 12.110 euro a 3.995 euro. Diminuisce complessivamente anche la spesa per il personale (amministrativo e di magistratura) passata da da 1.206.845 a 1.101.035 euro.
Per quanto riguarda le entrate, oltre alle confische rese possibili dalla collaborazione con la guardia di finanza, hanno contribuito a fare cassa anche cinque ordini di demolizione di opere edilizie abusive in tandem con la Questura. E per il 2019 la Procura generale si pone come obiettivi una maggiore informatizzazione con il Sistema Informativo della Cognizione Penale e la riduzione del 10% delle esecuzioni pendenti.

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