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E’ morto il conte Vanni Leopardi,
custode del patrimonio del Poeta

RECANATI - Il discendente del poeta aveva 77 anni. Era malato. I funerali si terranno mercoledì 6 novembre alle 16 nella Chiesa di Santa Maria di Montemorello nella piazzuola Sabato del Villaggio

 

il conte Vanni Leopardi (Foto Federico De Marco)

Recanati in lutto per la morte del conte Vanni Leopardi. Aveva 77 anni. Malato da qualche tempo si è spento questa mattina in casa. Figura simbolo tra i discendenti della famiglia Leopardi, a settembre aveva partecipato all’inaugurazione dell’orto de «L’Infinito» con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.  Vanni era il figlio del conte Pierfrancesco Leopardi (discendente di Pierfrancesco, fratello minore di Giacomo e figlio più giovane di Monaldo e Adelaide). Lascia la figlia Olimpia con i tre nipoti e il fratello Giacomo detto «Mimmo».  La morte è sopraggiunta a Recanati, nella casa di famiglia, dopo una breve malattia. Gli sono stati a fianco la figlia Olimpia e il fratello Mimmo, con il sostegno dei parenti e degli amici più stretti.

«Uomo di arte e di cultura, grande viaggiatore, amante della natura – si legge in una nota diffusa da Casa leopardi –  Vanni Leopardi ha dedicato la sua vita alla salvaguardia del patrimonio leopardiano e alla tutela morale dell’anima grande del Poeta recanatese.

Laureato in Scienze Politiche, scelse l’agricoltura per passione, dando continuità alla tradizione di famiglia e cercando, nella produzione di vino, cereali e olio, di rispettare gli equilibri della natura, il benessere degli animali, immaginando un ciclo virtuoso tra produttività, modernità e bellezza del paesaggio. Per tutta la vita ha cercato di coniugare il progresso tecnologico e la modernità, alle istanze di una vita connessa ai ritmi veri della natura; memore della “lezione” del suo più grande avo, alla ricerca di una civilizzazione che non alieni gli esseri umani e che permetta loro “…in social catena” una mutua assistenza alla ricerca della felicità. Proprio quella felicità tanto desiderata dall’antenato Giacomo è stata, per Vanni Leopardi, l’obiettivo ultimo di una ricerca lunga tutta la sua vita: una “Accademia per la ricerca della Felicità”, negli stessi luoghi dell’avita dimora dove scelse di abitare. Un progetto nato dalla sua fervida immaginazione e alimentato da una bontà d’animo che lo ha sempre visto sposare la causa dei deboli e dei marginali.

Insieme all’indimenticata madre Anna e all’amata figlia Olimpia, ha dedicato le sue energie alla valorizzazione della cultura leopardiana, mirando alla diffusione dell’opera del Poeta. Mentore per gli amati nipoti, punto di riferimento per gli studiosi e i cultori di Giacomo, ha aperto le porte della biblioteca di famiglia al mondo, facendo suoi gli ideali di condivisione della cultura e diffusione della conoscenza. Lascia un ricordo indelebile in tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerlo e condividerne il cammino.

I funerali si terranno mercoledì 6 novembre a Recanati, alle 16 nella Chiesa di Santa Maria di Montemorello nella piazzuola Sabato del Villaggio.

 

Vanni e Olimpia Leopardi con il presidente Sergio Mattarella

Mattarella visita Casa Leopardi, in omaggio una prima edizione di scritti del poeta

 

Il Mattarella day sul Colle: risplende l’Orto dell’Infinito (IL FOTO-RACCONTO)

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