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Personale ridotto all’osso:
incrociano le braccia i dipendenti
dell’Agenzia delle Entrate

ANCONA - La protesta del Fisco-day: stamattina durante il blocco di due ore dei servizi si è svolta l'assemblea sindacale negli uffici di via Palestro convocata da Fp Cgil, Cisl Fp, Uilpa, Confsal Unsa e Flp - VIDEO

La manifestazione dei dipendenti dell’Agenzia delle Entrate di Ancona

 

 

Fisco Day, stamattina il blocco degli uffici dell’Agenzia delle Entrate, delle Dogane e dei Monopoli per due ore, dalle 10 alle 12, con assemblea all’aperto, che si è svolta all’ingresso del palazzo della Direzione regionale Marche, sita ad Ancona, in via Palestro. «E’ una delle tante assemblee che hanno avuto luogo nel Paese e che hanno paralizzato la macchina fiscale in occasione del Fisco-day proclamato da Fp Cgil, Cisl Fp, Uilpa, Confsal Unsa e Flp. – dichiara Andrea Raschia, Fp Cgil Ancona – Prossimo appuntamento il 6 febbraio, ci sarà una manifestazione nazionale a Roma, una protesta messa in campo dai lavoratori delle Agenzie che stanno operando con carenze strutturali che non permettono ormai nemmeno più di coprire i servizi essenziali, figuriamoci promuovere la lotta all’evasione fiscale. L’obiettivo di un Fisco giusto ed equo rimane fondamentale per la coesione di un Paese, unito oggi da questa bellissima iniziativa in contemporanea a centinaia di luoghi di lavoro, in tutte le città».

Andrea Raschia

Per i sindacati, però serve un progetto di sviluppo «che superi ogni forma di precarietà, che metta al centro la qualità del lavoro, la dignità delle persone, la giustizia sociale attraverso un sistema fiscale progressivo che faccia pagare le tasse in base a quello che si possiede. – aggiunge Raschia – Per questo sono indispensabili strutture operative in condizione di combattere l’enorme evasione fiscale, recuperando risorse indispensabili per l’istruzione, la sanità, rafforzare lo stato sociale; garantire diritti di cittadinanza.. Risultati possibili con la forza straordinaria di questa partecipazione.
Tutti devono sapere che non parliamo solo di tassazione giusta, ma di attività altrettanto fondamentali, registrazione atti, catasto. Attività affatto scontate con carenze oltre le 5000 unità (ad Ancona sfiorano il 50% dell’organico!). Cui aggiungerne altre 2500 per le Dogane. Ci si dimentica che con l’uscita dall’Unione del Regno Unito si apre un versante di controllo merci e persone, porti e aeroporti, di proporzioni che non possono sfuggire alla comprensione di quanti governano il Paese. Situazione ormai allo stremo a causa di politiche fiscali che hanno fiaccato, indebolito, collassato il sistema. Per questo salvare le Agenzie è imperativo. Servono attenzione e collaborazione di tutti. Mai come in questo momento si salda la richiesta generale di un “fisco giusto” con la mobilitazione di operatori che chiedono di essere messi nella condizione di garantirlo».

 

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