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A contatto con una paziente infetta,
medico si mette in quarantena
«Ma non abbandono i miei assistiti»

INTERVISTA - Il dottor Piero Donati sarà assente dal suo studio falconarese dal 3 al 14 marzo. «Sto bene e sto lavorando da casa, nessuno rimarrà senza dottore»

Il cartello affisso per i pazienti del dottor Donati

 

di Alberto Bignami

«Avviso per i pazienti del Dr. Donati. Il dottore sarà assente da martedì 3 marzo a sabato 14 marzo 2020 compresi, causa quarantena per infezione da Covid-19 (Coronavirus). Piero Donati». E’ questo l’annuncio affisso ieri nell’ambulatorio a Falconara dove riceve il dottore per cui è scattata per precauzione la quarantena volontaria. 

Dottor Donati, l’avviso affisso nel suo ambulatorio parla di una quarantena per Coronavirus. Una decisione presa da lei, perché?
«Non l’ho presa io, ma mi sono preoccupato di chiamare subito sia Malattie Infettive che il Dipartimento di Igiene dell’Asur spiegando quello che era successo».
Può raccontarcelo?
«Tre giorni prima avevo avuto un contatto, non prolungato ma comunque ravvicinato, con una paziente che al momento della visita non aveva alcun sintomo che potesse far pensare a una forma infettiva da Coronavirus. Successivamente, dopo tre giorni dal ‘contatto’, lunedì mi ha chiamato il marito della paziente dicendomi che era andata all’ospedale di Torrette e che le avevano diagnosticato una polmonite. Fattole il tampone, era poi emerso che si trattava di una polmonite da Coronavirus. La paziente è stata quindi ricoverata. Chiaramente, martedì mattina, avendo avuto questo contatto ‘diretto’ e facendo un lavoro con il quale sono a contatto con decine di persone, ho chiesto a Malattie Infettive e al Dipartimento cosa dovessi fare e come mi sarei dovuto comportare spiegando che: ‘Io posso andare a lavorare. Non ho nessun problema salvo il mal di schiena che però non c’entra sicuramente con il Coronavirus…’».
E quale è stata la loro risposta?
«Mi hanno consigliato di rimanere due settimane a casa in ‘vigile osservazione’, se vogliamo così definirla. Comunque sto e mi sento bene».
I suoi pazienti subiranno disagi?
«No. Sostanzialmente sto lavorando da casa. Lavoro in una medicina di gruppo quindi abbiamo meno difficoltà rispetto a chi lavora per proprio conto. Io, ad esempio, ho quattro colleghi con cui lavoro e condividiamo l’ambulatorio, le segretarie e tutto il resto. Ovviamente i miei pazienti non rimarranno senza medico. Ho tamponato la situazione i primi due, tre giorni perché non ho trovato nessuno che mi potesse sostituire ma da domani sarà presente una dottoressa che mi sostituirà per tutto il periodo della mia assenza. Nessuno, dunque, è rimasto senza assistenza. Ho cercato insomma di pensare quasi a tutto».

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