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Fitness all’aperto: aree verdi
e parchi concessi alle palestre
«Siamo tra i primi Comuni a farlo»

ANCONA - L'assessore allo Sport Guidotti sulla decisione varata in giunta: «Vogliamo essere vicini ad uno dei settori che soffrirà tantissimo gli effetti dell'emergenza. Ci auguriamo di fare scuola per altre città»

Cittadella (foto d’archivio)

 

Per favorire la salute dei cittadini, ma anche permettere alle attività economiche connesse al fitness di riprendere in sicurezza, la Giunta comunale ha approvato una delibera con la quale concede l’uso esclusivo di spazi opportunamente dimensionati all’interno dei parchi pubblici ed aree verdi in città a favore di centri sportivi, palestre e centri natatori, per lo svolgimento di attività sportiva in forma organizzata sotto la propria responsabilità e nel rispetto dei protocolli per il contenimento del Covid-19. I parchi interessati sono: Parco Francella e Parco Belvedere di Posatora, il Parco Fiorani di Posatora (lato mare), Parco degli Ulivi a Collemarino, Parco Gabbiano a Torrette, Parco di Cittadella, Parco del Cardeto, Parco Unicef (via Togliatti), Parco di via Sacripanti, Parco ex Provincia (via San Gaspare), Parco Piazza Fontana e Parco Via Scandali, Parco Chico Mendez (Piazza S. D’ Acquisto/via Tarantelli), Parco via Cambi, Parco Verbena e Parco Galassia, Parco Villa Beer e Parco Fantasia, Parco via Fornetto. Forte Altavilla. All’interno di ogni parco urbano l’Ufficio verde e l’Ufficio sport, hanno individuato circa 100 metri quadrati funzionali allo svolgimento di attività ginniche nel rispetto delle norme previste. Questa attività non rappresenterà alcuna limitazione per la fruizione del parco pubblico da parte della cittadinanza che comunque sarà aperto a tutti e regolarmente frequentabile. Da lunedì prossimo sarà disponibile l’avviso pubblico per le aziende del settore fitness che vorranno partecipare.

L’assessore Guidotti

«Intanto siamo tra i primi comuni d’Italia ad aver avviato un’iniziativa di questo genere – afferma l’assessore allo Sport, Andrea Guidotti -. Vogliamo essere vicini ad uno dei settori che soffrirà tantissimo gli effetti dell’emergenza Covid e delle nuove regole per gestire le attività. Ancona è una delle città italiane con maggiore disponibilità di parchi e aree verdi, alcuni dei quali con scorci bellissimi e vogliamo trasformare questa risorsa in spazi per fare sport e fitness all’aria aperta. Può essere piacevole per le persone e soprattutto utile alle aziende che oggi, per le regole stabilite sui distanziamenti, possono sfruttare pochissimo i loro tradizionali spazi. Gli uffici hanno lavorato sodo in questi giorni, predisponendo per 16 parchi gli spazi possibili per questo utilizzo, salvaguardando quelli per la libera circolazione delle persone e famiglie. Siamo pronti ad accogliere le richieste di coloro che risponderanno all’avviso pubblico. E ci auguriamo di fare scuola per altre città italiane». La delibera nasce dall’esigenza di contemperare due aspetti che si sono evidenziati per via dell’emergenza Covid. Da una parte favorire lo svolgimento di attività sportive su base organizzata in sicurezza, dall’altra sostenere le attività economiche legate al mondo sportivo e del fitness che stanno subendo e subiranno forti limitazioni con pesanti impatti negativi e ripercussioni economiche aziende e dipendenti.

Parco Belvedere (foto d’archivio)

Pertanto l’Amministrazione ha deciso di intervenire con un sostegno tempestivo e concreto prevedendo l’utilizzo di questi spazi per i quali, per le attività che vorranno avvalersene, è disposto anche l’abbattimento del canone COSAP pari al 90% in deroga agli artt. 42 e 43 del Regolamento per l’applicazione del canone per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche. Per garantire il rispetto del principio di parità di trattamento in caso di richieste plurime per le stesse zone, le aree saranno concesse dopo l’effettuazione di una procedura di evidenza pubblica basata sui seguenti criteri di selezione: vicinanza della sede del concessionario all’area concessa e numero di utenti frequentanti i corsi programmati. La dimensione e il numero delle porzioni di area possano essere rimodulate rispetto a quelle genericamente indicate, per meglio adattarsi alle richieste pervenute, fermo restando il principio della fruibilità delle restanti aree del parco, alla cittadinanza per l’esercizio dell’attività libera.

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