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Maturità ai tempi del Covid:
«Elaborato multimediale e distanza
In aula senza plexiglas»

ANCONA - In tutta la provincia dorica sono poco più di 4mila gli studenti che a partire da domani affronteranno la prova orale, la sola prevista dal Ministero nell'ambito dell'emergenza sanitaria. A scuola gel disinfettante, mascherina e autodichiarazione da parte del candidato

Alessandra Rucci

 

di Alberto Bignami

E’ tutto pronto per la maturità del 2020, quella che sarà ricordata per le particolari modalità che verranno adottate a seguito della pandemia Covid-19. Nell’Anconetano, stando ai dati forniti dal Ministero dell’Istruzione, sono 4.037 i candidati che dovranno affrontare la prova: ci sarà solamente un esame orale della durata di un’ora, in presenza. La commissione sarà composta da professori interni. Solo il presidente sarà esterno. «Abbiamo scelto le aule più ampie che avevamo, proprio per garantire il distanziamento. Inoltre – spiega la dirigente Alessandra Rucci, dirigente del Savoia-Benincasa di Ancona – da diverso tempo abbiamo investito su arredi flessibili come, ad esempio, i banchi mobili». Tutto ciò porta dunque a garantire la massima sicurezza, sia per docenti che per alunni. L’aula d’esame sarà con una disposizione «a ferro di cavallo. La commissione – riprende – sarà intorno al candidato e lo studente, nella propria postazione mobile, avrà un distanziamento di almeno 2 metri. Sarà su una postazione di lavoro autonoma e non vi sarà bisogno del plexiglass. Le aule inoltre sono molto ariose e garantiscono un ottimo ricircolo di aria». Ma la novità sta nel fatto che «non si utilizzeranno libri o altro da passare, ma tutto il materiale verrà proiettato nella lavagna interattiva. Tutto il lavoro dello studente è stato consegnato in maniera multimediale. Vi saranno inoltre scrupolosi turni di ingresso e di uscita per evitare qualsiasi tipo di assembramento. Grazie al fatto che l’edificio è molto grande – aggiunge – possiamo lavorare con uscite separate e anche il piazzale, essendo molto ampio, permette un buon distanziamento».

La dirigente Vacirca

All’interno sarà invece presente una sorta di ‘commissione anti Covid’ «che presidia, assicurandosi che tutto il protocollo di sicurezza sia osservato scrupolosamente». Non manca poi «un’enorme scorta di disinfettanti, con dispenser per l’igienizzazione ovunque. Le mascherine chirurgiche verranno date a tutto il personale – chiosa – mentre lo studente può venire con la propria. Verrà poi presentata un’autodichiarazione all’ingresso, per attestare il proprio stato di salute. Crediamo – conclude – possa essere un esame comunque abbastanza sereno». Il calendario prevede l’inizio degli esami domani e la conclusione il 6 luglio. Gli studenti verranno esaminati al massimo per un’ora «e, per parlare, è concesso che possano abbassare la mascherina». Importante, infine, anche quanto fatto dalla Croce Rossa che «ha formato il personale delle scuole, online, e ciò è stato davvero molto utile. Tutti gli studenti delle terze, quarte e quinte classi, a maggio hanno inoltre seguito un seminario dedicato al Covid, come attività didattica, tenuto da personale specializzato che ha dato una visione dettagliata del virus spiegando le misure da tenere, come interpretare i dati: la lettura, insomma, del presente». Massima attenzione anche all’Istvas di Ancona. «Applicheremo le misure necessarie per garantire il distanziamento – spiega la dirigente Maria Antonietta Vacirca – ma niente plexiglass. L’elaborato – prosegue – verrà esposto con una presentazione multimediale, tramite la lavagna interattiva. Gli esami inizieranno alle 8 e si prolungheranno poi nel pomeriggio. Gli studenti – conclude – avranno la propria mascherina e comunque, nel caso in cui dovessero dimenticarla, ne abbiamo una scorta anche noi».

Nelle Marche saranno inoltre operanti 352 commissioni, costituite da tutti commissari interni, che dovranno giudicare i ragazzi delle 695 classi chiamate a sostenere l’esame. Coperti, allo stato attuale, tutte le caselle delle presidenze, con un tasso di rinunce assolutamente fisiologico (nove in tutta la regione, pari al 2,6%) cui gli uffici dell’amministrazione hanno subito posto rimedio con le relative sostituzioni. La parte del leone la fanno i licei con 6.449 candidati, il 47,2% del totale. Seguono i tecnici (4.062, 29,7%) e ultimi i professionali (2.813, 20,6%). Le percentuali poi variano per ciascuna provincia a seconda delle parti-colarità socio economiche dei territori e della relativa articolazione della rete scolastica. I maturandi liceali sono per esempio il 53,46% in provincia di Pesaro Urbino e appena il 46,11% in quelle di Ascoli e Fermo, dove peraltro si riscontra il 34,08% di studenti degli istituti tecnici. La maggiore percentuale di candidati dei professionali si registra in provincia di Ancona (21,58%) contro il dato più basso (19,81%) delle province di Ascoli e Fermo.

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