di Gabriele Censi
Unicam torna alle attività in presenza e annuncia i suoi successi, tra questi l’ultimo si chiama Marlic. Il laboratorio regionale “Marche Applied Research Laboratory for Innovative Composites” avrà sede a Camerino come annunciato nei giorni scorsi e si tratta di un progetto con un grande impatto economico per il territorio, nell’ambito della “Manifattura sostenibile: eco-sostenibilità di prodotti e processi per nuovi materiali e de-manufacturing”.
Sono due i milioni di euro destinati all’ateneo, capofila di cinque centri di ricerca (Univpm, UniUrbino, Cnr ed Enea e 21 aziende (la partnership è guidata dalla Hp Composites). Il comune collabora con la messa a disposizione dei locali. Il rettore Claudio Pettinari ricorda anche il grande centro di ricerca in costruzione: «Restiamo attaccati alla città, senza ricerca non c’è università e il cantiere alle porte di Camerino ci racconta l’Italia che va. Siamo riusciti nell’intento di mettere in sinergia importanti realtà imprenditoriali ed enti di ricerca, che lavoreranno a Camerino e daranno non solo soluzioni innovative per le aziende, ma anche importanti opportunità lavorative, di formazione e di crescita per i giovani.»
Sono circa 300 i ricercatori in ateneo e nel 2019 l’ateneo hanno gestito 208 progetti di ricerca, di cui 11 progetti europei, 6 di cooperazione territoriale e 25 Prin. «Risultati – continua Pettinari – frutto di una struttura tecnico-amministrativa rinnovata e rinforzata proprio nel corso degli ultimi due anni, i finanziamenti per la ricerca sono incrementati del 30% rispetto all’anno precedente mentre quelli ottenuti nell’ambito di progetti europei sono quasi raddoppiati. Sono aumentati inoltre di circa il 15% anche i finanziamenti provenienti dalle imprese per contratti di ricerca, segno che anche il mondo imprenditoriale riconosce la qualità della ricerca dell’Ateneo». Accanto al rettore Claudio Pettinari, i professori Enrico Marcantoni e Luca Agostino Vitali, docente della Scuola di Bioscienze e Medicina Veterinaria. Marcantoni è il responsabile del laboratorio di ricerca applicata Marlic, un polo di eccellenza, di riferimento sia a livello nazionale che internazionale, per lo sviluppo di tecnologie innovative per la creazione di nuovi materiali, con particolare attenzione all’utilizzo di materiali bio e all’approccio alla circolarità dell’uso e del riuso delle materie prime e di scarto, che metterà in sinergia le competenze di tutti gli enti di ricerca e delle imprese coinvolte. «Lavoreremo insieme collaborando su attività indirizzate al sostegno del sistema industriale marchigiano per la modernizzazione e la diversificazione dei prodotti e dei processi produttivi, incrementando l’innovazione ed il trasferimento tecnologico a beneficio delle realtà imprenditoriali.
Vitali è invece coordinatore del laboratorio U-Tym – Unicam Tests Your Masks, una delle tante iniziative messe in campo dall’università nel campo della ricerca scientifica volte a fronteggiare l’emergenza Coronavirus, che effettua il servizio di test delle mascherine chirurgiche per le imprese manifatturiere che producono il dispositivo e alla attività di supporto alle aziende del territorio che hanno intenzione di produrre e mettere in commercio prodotti igienizzanti per mani e/o superfici. In seguito alle numerose richieste da parte del mondo imprenditoriale e produttivo, l’università di Camerino ha quindi costituito un laboratorio per eseguire alcuni dei test su mascherine chirurgiche previsti dalla normativa. I risultati di tali test, quando positivi, unitamente alla presenza degli ulteriori requisiti necessari dalle disposizioni normative e regolamentari, permettono, alle aziende di trasmettere domanda in autocertificazione all’Istituto Superiore di Sanità (Iss) per il rilascio del nulla osta alla produzione e alla commercializzazione.
E’ il primo passo per realizzare un laboratorio autorizzato ancora inesistente in Italia per questo tipo di servizio ed ora svolto in regime di deroga per le norme anti Covid. «Sostengo da sempre – ha sottolineato il rettore Claudio Pettinari – che l’innovazione tecnologica che si produce nei laboratori universitari debba essere messa a disposizione del territorio, in ogni sua forma, questo è uno dei principi della Terza Missione degli atenei e questa volta abbiamo voluto declinarla in una azione concreta a beneficio della collettività e della salute pubblica. Abbiamo fatto con orgoglio un grande sforzo per implementare la strumentazione a disposizione nei nostri laboratori e ringrazio i colleghi docenti e ricercatori che si sono subito resi disponibili per effettuare i test».
Per avere tutte le informazioni sulle attività di ricerca Unicam nell’ambito del Covid-19 e per eventuali richieste di collaborazione, l’Ateneo ha attivato la pagina https://aripro.unicam.it/content/laboratorio-di-certificazione-delle-mascherine nonché la casella mail covidresearch@unicam.it, alla quale si può scrivere per avere un primo contatto ed essere indirizzati dall’Area Ricerca, Trasferimento tecnologico e Gestione progetti di Unicam agli interlocutori giusti.
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