Prenotazione obbligatoria dei servizi di cancelleria: presidio di protesta davanti al tribunale di Ancona. Ad organizzarlo, questa mattina, è stato l’avvocato senigalliese Andrea Alessandrini, presentatosi di fronte all’ingresso del palazzo di giustizia con un banchetto e dei plichi per la raccolta firme, destinata a un’eventuale impugnazione del provvedimento redatto dal presidente del tribunale Giovanni Spinosa. Un provvedimento entrato in vigore da oggi che rende obbligatoria la prenotazione per andare in cancelleria e visionare i fascicoli. La decisione è stata presa «al fine di ridurre il numero degli accessi nelle cancellerie per contrastare la diffusione epidemiologica da COVID-19». In ogni sessione va specificato il motivo della richiesta d’appuntamento e, ovviamente, va scelto l’orario rimasto disponibile. «Ci sono scansioni di un quarto d’ora – ha detto Alessandrini -. La riduzione del servizio è inaccettabile e non tiene conto degli impegni degli avvocati», tra appuntamenti in studio, negli uffici della procura e udienze. «C’è l’emergenza Covid – puntualizza Alessandrini – ma le cancellerie non sono mai state congestionate. Per visionare più fascicoli servono prenotazioni molteplici». Nella raccolta firme, si chiedeva agli utenti del tribunale: “Impugneresti il decreto presidenziale?”. Almeno un centinaio di legali hanno barrato la casella del ‘sì’, commentando anche la scelta della prenotazione, entrata in vigore da oggi. Queste le parole utilizzate: «Insostenibile», «indecoroso per la nostra professione», «inaccettabile», «lesivo del diritto di difesa», «ci tolgono la dignità professionale».
(fe.ser)
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