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Addio ad Aleandro Petrucci,
sindaco di Arquata del Tronto
«E’ stato il simbolo dei terremotati»

LUTTO - Il primo cittadino si è spento all'età di 74 anni a causa di un male incurabile. Schietto e coriaceo, aveva guidato la sua comunità durante le fasi drammatiche del sisma del 2016. Il ricordo del commissario regionale di Forza Italia Francesco Battistoni e dell'assessore regionale Guido Castelli

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Aleandro Petrucci

 

La notizia più brutta per il Piceno arriva di mercoledì, nella mattinata prima delle feste natalizie: Aleandro Petrucci, coriaceo sindaco di Arquata del Tronto, si è spento all’età di 74 anni stroncato da un terribile male. Il dolore per la sua scomparsa è quello di tutta una comunità e di tutta l’Italia che aveva imparato a conoscere la sua caparbietà e la sua schiettezza, non si tirava indietro davanti a nessuno se si trattava di difendere la sua Arquata e una ricostruzione a cui sperava di poter assistere in prima persona. Purtroppo non ce l’ha fatta. A dare il triste annuncio è lo stesso Comune da lui guidato con passione e che ha condotto con orgoglio durante le fasi drammatiche del terremoto del 2016. Senza mai risparmiarsi, neanche dinanzi alla malattia ed agli ultimi ricoveri in ospedale, che ne avevano pregiudicato l’operato. Migliaia i messaggi di cordoglio che stanno giungendo alla famiglia a cui, idealmente, si uniscono quelli di Cronache Picene. «Buon viaggio Aleandro – ha scritto Guido Castelli, assessore regionale con delega proprio alla Ricostruzione – Sei stato uomo, padre e amministratore esemplare. Abbiamo vissuto insieme tragedie e grandi affermazioni. Grazie per quello che mi hai insegnato. Grazie per quello che hai donato alla tua terra. Riposa in pace». Cordoglio anche da parte del commissario di Forza Italia Francesco Battistoni: «Avevamo un rapporto speciale, sin da prima del terremoto che ha colpito la sua comunità. È stato sempre protagonista dei tanti incontri di Forza Italia a Fiuggi, aveva un dialogo costante con la dirigenza nazionale del nostro movimento politico. Tutti lo apprezzavano per la sua umanità, per la sua competenza e per la sua energia così contagiosa. Dopo il terremoto – prosegue Battistoni – è diventato un simbolo, anzi, è diventato il simbolo delle tante battaglie delle zone colpite dal sisma. La sua scomparsa sarà difficile da metabolizzare per tutti noi. Aleandro mancherà tantissimo. A nome di Forza Italia – conclude il commissario regionale – le più sentite condoglianze alla famiglia ed a tutta la comunità di Arquata del Tronto».

 

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