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«Inutile negare l’amaro in bocca,
ma il lavoro svolto ci ha aiutato a crescere»

ANCONA – Le parole della sindaca e dell'assessore Marasca dopo l'assegnazione del titolo di Capitale italiana della Cultura 2022 a Procida. «Il loro progetto era il più vicino al nostro, e questo ci dice che ci siamo mossi sulla giusta strada»

Gli assessori Simonella, Marasca e il sindaco Mancinelli durante la presentazione del dossier

 

L’analisi della sconfitta dorica nella corsa all’ambito riconoscimento di Capitale italiana della cultura 2022, assegnato questa mattina all’isola di Procida dal Mibact. La sindaca Valeria Mancinelli e l’assessore Paolo Marasca hanno commentato il risultato, ricordando comunque come il presidente della giuria, il professor Stefano Baia Curioni, abbia avuto parole di elogio anche per gli altri progetti finalisti, definendoli di valore non solo nazionale ma anche internazionale e citando come esempi quelli di Taranto, L’Aquila e Ancona. «È inutile negare che ci sia un po’ di amaro in bocca – le parole della prima cittadina –. Ma ho detto molte volte che il lavoro svolto per la candidatura ci ha aiutato a crescere, a convincerci delle nostre possibilità, a relazionarci con il territorio e a rafforzare la nostra identità. Questi sono i risultati che ci rendono felici comunque, e su cui continuiamo a costruire presente e futuro. Voglio ringraziare le decine e decine di persone che con competenza e passione hanno lavorato a qualcosa che continuerà a crescere, e naturalmente voglio fare i complimenti al mio collega di Procida, che è stato capace di radunare una comunità sensibile e accogliente attorno a un progetto ambizioso, dimostrando come le cose siano davvero possibili quando ci si crede, e si lavora con tenacia e attenzione». Sulla stessa linea il commento dell’assessore alla Cultura, secondo cui «Procida ha sviluppato un progetto molto bello e intenso, che ha mobilitato un’intera comunità ed è stato declinato in varie forme. Sotto molti aspetti, e questo mi pare confermato dalle parole del Presidente della commissione, il loro progetto era il più vicino al nostro, e questo ci dice che ci siamo mossi sulla giusta strada. Poi, chiaramente, la scelta di un unicum come una realtà isolana, con tutto il suo portato immaginifico e di senso in un periodo come questo, esclude quasi automaticamente le altre candidate, ma questo non sarebbe stato possibile senza un progetto convincente come il loro. Siamo felici per loro. Noi ora abbiamo un mucchio di lavoro da fare, le idee e le realtà maturate all’interno del progetto di candidatura sono capaci di ridisegnare una bella parte di città, in senso culturale, e con un occhio particolare per i giovani. Il tempo di rimetterci da questa giornata, e siamo di nuovo in corsa, perché come diciamo sempre, ad Ancona “la cultura è una cosa che si fa”». Alla luce della qualità dei progetti che, come sottolineato dal presidente della Commissione, di anno in anno risultano migliori e confermano il ruolo della cultura nello sviluppo dei centri urbani, il Ministro Franceschini ha commentato circa la necessità di stabilire, per il futuro, riconoscimenti per le finaliste, dal momento che il livello è così alto che risulta difficile privilegiarne una.

Capitale italiana della Cultura, si ferma la corsa di Ancona Procida è la vincitrice

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