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Volantini contro la comandante:
«Li ignoro e vado avanti»

ANCONA - Nel mirino Liliana Rovaldi, a capo della polizia locale, e la sindaca Mancinelli: «Chi può averlo fatto non lo so, forse qualcuno che ce l'ha con le donne». L'invettiva è firmata dai "vigili urbani di Ancona": le copie sono state affisse lungo via Matteotti

Un volantino in via Matteotti

 

 

Volantini contro la “generalessa” e il “dittatore” Mancinelli. Sono quelli, in formato A4 e nella veste di una lettera indirizzata al prefetto, comparsi nel pomeriggio di ieri sui muri di via Matteotti, al confine con Largo Cappelli. Riportano la firma generica dei “Vigili Urbani di Ancona” che però, ormai da qualche anno, hanno il nome di Polizia Locale. Nel mirino, anche se non viene mai esplicitamente citata, la comandante Liliana Rovaldi.  «Siamo un gruppo di vigili urbani in servizio ad Ancona – inizia il documento di cui vengono riportati alcuni stralci -, ci celiamo nostro malgrado dietro l’anonimato, perché tutti abbiamo famiglia e il nostro posto di lavoro ci serve per vivere e per mantenere i nostri figli. All’interno del nostro comando la situazione è ormai insostenibile».

Il sindaco Mancinelli e la comandante Rovaldi

Vengono spiegati i motivi: «Nessuno di noi – prosegue il volantino – può prendere alcuna iniziativa a tutela del cittadino, nessuno di noi può portare una notizia di reato perché potrebbe avere conflitti con la generalessa, nessuno può fare segnalazioni perché potrebbe portare conflitti con altri uffici comunali. Quindi – si aggiunge – ci limitiamo a portare la divisa a spasso e a rubare lo stipendio perché di questo si tratta. Noi facciamo il lavoro per cui siamo pagati al 30%. I vari ufficiali sono succubi e volontariamente omertosi verso la generalessa che forte della protezione del dittatore Mancinelli usa i vigili come meglio crede e non per le attribuzioni date dalla legge. Sì, la legge che nel nostro comando non esiste e viene calpestata con trasferimenti, pratiche disciplinari etc.». Il volantino prosegue poi spiegando che «l’unica cosa gradita sono le multe per la velocità così da consentire alla generalessa di sfoggiare numeri nei suoi convegni. E’ giusto che i cittadini sappiano. E’ giusto che chi di dovere intervenga seriamente ed è giusto che i vigili facciano i vigili». La comandante Liliana Rovaldi: «Non mi preoccupo affatto, so che non è stato nessuno dei miei colleghi e quindi sono tranquilla. Vado avanti come se nulla fosse, non sporgerò neanche denuncia. Chi può averlo fatto non lo so, forse qualcuno che ce l’ha con le donne». 

(Redazione CA)

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