E’ stato un viaggio tra le varie sfumature di degrado, la visita che ha affrontato ieri pomeriggio il sindaco Simone Pugnaloni nel cantiere incompiuto dell’ex ospedale Muzio Gallo di Villa dove da decenni abita solo l’incuria.
I prossimi sviluppi della sanità osimana potrebbero passare anche per la riqualificazione e trasformazione dell’ex Smom, donato dalla contessa Gallo alla città di Osimo, in un centro di assistenza socio-sanitario. Una grande residenza per anziani da realizzare con la formula più moderna del partenariato pubblico-privato. Venerdì prossimo, 12 febbraio, ore 9.30 si terrà la prima riunione con i vertici delle tre case di riposo di Osimo a palazzo comunale per avviare la costituzione di un comitato promotore per il progetto di rinascita dell’ex Muzio Gallo. Il parco è diventato una selva, come testimoniano le foto scattate dal primo cittadino di Osimo, e i lavori già eseguiti del primo stralcio per l’immobile che avrebbe negli anni 2000 dovuto ospitare gli 80 posti letto della nuova sede della Lega del Filo D’Oro, mostrano evidenti i segni della decadenza. Per l’ex sanatorio poi riconvertito in ospedale speciliazzato in Pneumologia, nel 1989 è tramontato definitivamente il sogno di accorpare nei suoi spazi già chiusi tutti i reparti del primo ospedale cittadino, il ‘Ss. Benvenuto e Rocco’, oggi gestito dell’Inrca di Ancona. Nel ’90 del secolo scorso il consiglio regionale aveva approvato la destinazione e il cambio l’uso urbanistico dell’ex Muzio Gallo in residenza sanitaria assistita per la Lega del Filo d’Oro. I lavori non sono mai stati conclusi per traversie varie e il progetto è naufragato. Dal 2009 la Regione ha messo in vendita l’immobile di proprietà dell’Asur.
«Ieri – racconta il sindaco Simone Pugnaloni – ho svolto un sopralluogo per effettuare alcuni scatti fotografici della situazione attuale e oggi ho inviato la convocazione della riunione. Molteplici sono le opportunità di sinergie professionali ed economiche che posso rendere concreta l’attuazione di un progetto dopo trentanni di incuria. L’Europa attraverso il recovery fund tra i filoni principali investe anche sull’edilizia socio sanitaria, le rette della futura casa di riposo potrebbero essere garanzia per un finanziamento bancario per l’opera, infine investitori privati potrebbero immettere liquidità nel progetto per la sola costruzione delle strutture ed avere un reddito dall’affitto a chi poi nell’immobile gestire la casa di riposo. Una casa di riposo che dovrà abbattere le lunghe liste d’attesa che vi sono non solo ad Osimo, ma nell’intera Valmusone e che potrà coinvolgere l’Inrca quale istituto di ricerca per anziani. Oggi ci sono tutti i presupposti per partire, dopo la 1 riunione non ci fermeremo e coinvolgeremo tutti gli attori, istituzionali e non, per dare avvio ad uno degli investimenti piu’ attesi ed importanti per la nostra città».
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