L’antenna installata a Montorso, nel comune di Loreto, vicino al confine con Porto Recanati
«Distratti dalla pandemia, spunta una antenna Iliad alta 40 metri». A dirlo è il comitato “No antenna Montorso”, che lamenta la sorpresa con cui si è conclusa l’opera di installazione nel comune di Loreto, vicino al confine con il territorio di Porto Recanati. «Dev’essere successo mentre eravamo tutti presi da altre priorità: lasciare o meno aperte le scuole, dove e come fare nuovi posti in terapia intensiva. Dev’essere successo mentre tutto ruotava quotidianamente intorno alla pandemia che una richiesta di installazione di un’antenna di telefonia mobile di oltre 40 metri è sembrata una cosa semplice da risolvere allo Suap di Loreto: il terreno è agricolo, il proprietario è d’accordo e via di firme e consenso. Il bello è che è spuntato proprio dal nulla. Il giorno prima non c’era e il giorno dopo devastava uno dei paesaggi più belli della zona a confine fra Loreto e Porto Recanati, sottoposto a vincolo paesaggistico e in barba a tutti gli abitanti di Montorso, da sempre ritenuta elegante zona residenziale, e dei dirimpettai portorecanatesi di Via del Sole». Immediata la mobilitazione cittadina. A neanche 24 ore dall’installazione dell’obelisco Iliad, Cristina Castellani e Gianluca Castagnani, consiglieri di opposizione della lista civica “SìAmo Loreto” e in accordo con il neo-nato comitato “No antenna Montorso”, hanno provveduto a fare una richiesta di accesso agli atti. «Gli estremi ci sono tutti – si legge nel comunicato -. E’ stata data autorizzazione di opera di pubblica utilità in una zona rurale a salvaguardia paesistico ambientale. Una zona che risponde per legge a una serie di limitazioni atte a salvaguardarne le caratteristiche e dove, qualsiasi intervento ne comporti la modifica, è soggetto a verifica di compatibilità ambientale. A questo si agginge l’obbligo a passare per conferma alla Commissione comunale per il paesaggio. Cosa, nel caso dell’antenna Iliad, mai avvenuta». Una situazione che fa arrabbiare il comitato “No antenna Montorso”, che conclude: «La cosa è avvenuta sotto gli occhi di tutti i residenti. In un tiepido giorno di febbraio, incuranti della bellezza del territorio, dei vincoli ambientali, della presenza di case, persone, bambini, a pochissimi metri di distanza si sia piazzata un’altra antenna di telefonia. L’ennesimo scempio pagato sulla pelle delle persone»
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