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Colpo alla Eurocom:
è lo stesso copione di sei mesi fa

MONTEMARCIANO - Mentre in un primo momento si pensava che i ladri non fossero riusciti a portare via nulla, dai successivi accertamenti è emerso che un quantitativo di merce, ancora da quantificare, è mancante. Ritrovato a Senigallia il furgone utilizzato per la fuga. Nella stessa azienda, e con le medesime modalità, un colpo venne messo a segno nella notte dello scorso 27 maggio. I carabinieri indagano a 360 gradi

Le auto posizionate in modo tale da bloccare il sottopasso

I carabinieri della Compagnia di Senigallia sono al lavoro per ricostruire il blitz a Montemarciano, effettuato da una banda di ladri che ha agito nella notte all’interno della Eurocom, azienda specializzata in prodotti ‘hi tech’ e nel loro stoccaggio.
Al contrario di quanto si pensava in un primo momento i banditi, almeno una decina, sarebbero riusciti a mettere purtroppo a segno il colpo, avvenuto tra le 4 e le 5, ma senza riuscire a rubare tutto quello che avevano in mente. Qualcosa, forse, potrebbe essere quindi andato storto. Questo, almeno, vista l’eccesiva ‘fatica’ fatta per assicurarsi la via di fuga.
Al momento si sa che il quantitativo di merce asportata è ancora da quantificare, seppur non sarebbe ingente, e che i militari dell’Arma sono impegnati a effettuare tutti i rilievi di rito sul posto, visionando anche i filmati delle telecamere di videosorveglianza sia dell’azienda che quelle posizionate lungo le strade comunali.
Ritrovato, sulle colline di Senigallia, il furgone con il quale i ladri si sono dati poi alla fuga e che risulterebbe rubato a una ditta di Montemarciano, così come le auto messe di traverso sotto al ponte della Gabella, in via Molinello; oltre che in altre vie bloccate ad hoc dai malviventi i quali, a terra, hanno anche gettato dei chiodi a più punte.
Le auto rubate, e utilizzate per chiudere le strade dopo aver commesso il furto, sono in tutto 11: dieci rubate in provincia di Ancona e una a Lodi.
Le lavatrici lasciate davanti ai passi e in altre zone, sempre a interdire gli accessi, si trovavano invece sul furgone rubato. La banda probabilmente nemmeno sapeva che fossero a bordo del mezzo, ma ne avrebbero approfittato per trovarne poi un utilizzo che potesse essere a loro favorevole.

I carabinieri sul posto

Intanto gli investigatori hanno subito collegato il colpo avvenuto questa notte, con quello la cui copia sarebbe pressoché identica, messo a segno sempre nella stessa azienda di stoccaggio, nella notte dello scorso 27 maggio. In quell’occasione il cliché fu lo stesso: auto e chiodi per evitare eventuali inseguimenti, ma con un colpo che fruttò un ingente bottino fatto di smartphone di ultima generazione.
I chiodi riuscirono a forare le gomme delle Gazzelle che giunsero sul posto.
Il copione si sarebbe dunque ripetuto a distanza di 6 mesi e non è escluso, a questo punto, che si tratti sempre della stessa banda.
Dopo aver abbandonato il furgone, i malviventi si sarebbero allontanati a bordo di altri mezzi.
I carabinieri indagano dunque a 360 gradi senza lasciare nulla al caso, nemmeno l’inseguimento avvenuto nella serata di ieri tra Osimo e Castelfidardo, di un’auto che non si era fermata all’alt della polizia locale. Andata poi a sbattere contro un box auto, gli occupanti si sono dati alla fuga lasciando all’interno una grossa sacca contenente oggetti per lo scasso come torce, frullini, prolunghe e molto altro.

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