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«Disumano prolungare il viaggio
e la sofferenza dei naufraghi»

ANCONA - L'Ambasciata dei Diritti Marche stigmatizza le politiche di criminalizzazione delle ong e con i suoi attivisti sarà presente allo sbarco della Ocean Viking e della Geo Barents «per dare il nostro benvenuto alle persone soccorse ed ai soccorritori». Il candidato sindaco Francesco Rubini (Aic): «Le istituzioni approntino il meglio per una accoglienza civile e dignitosa». Arnaldo Ippoliti (lista 60100): «Chi ha i requisiti come la provenienza da zone di guerra può essere accolto, gli altri secondo il caso specifico»

Il porto di Ancona

«Il porto di Ancona è stato assegnato alla Ocean Viking e Geo Barents per far sbarcare un centinaio  di persone, tra cui decine di ragazzi minorenni, soccorsi al largo della Libia; la notizia che sta velocemente facendo il giro dei media locali e nazionali in poche righe riassume il fallimento non solo (se mai ce ne fosse stata la volontà) di una politica di accoglienza, ma anche il naufragio del velleitario tentativo di tutelare i basilari diritti umani, nonché il definitivo tramonto dello stato di diritto».

La banchina 22 dello scalo portuale di Ancona dove attraccheranno la Ocean Viking e la Geo Barents

L’Ambasciata dei Diritti Marche è pronta a sostenere lo sbarco dei migranti che le navi delle due ong stanno trasportando nello scalo dorico. «Per quello che ci riguarda la parte giusta dove stare è più che chiara, allo sbarco saremo presenti per dare il nostro benvenuto alle persone soccorse ed ai soccorritori. Per presidiare l’accoglienza ci vediamo lunedì 9 gennaio alle ore 19 presso l’ambasciata dei diritti in via Urbino 18 Ancona invitando tutti/e alla partecipazione».

Un momento della manifestazione dell’Ambasciata dei Diritti Marche al porto di Ancona contro le reti e per l’accoglienza dei naufraghi e contro il decreto sicurezza Salvini del 9 febbraio 2019

Per l’Ambasciata dei Diritti Marche «il fatto di far sbarcare delle persone soccorse in mare a migliaia di chilometri di distanza dal luogo in cui sono state salvate è contro la normativa internazionale come evidenziato dall’Asgi (Convenzione Solas e Sar) ed è evidentemente disumano con un chiaro intento punitivo nei confronti delle persone soccorse e dei soccorritori. – si legge in una nota ufficiale – Migranti, naufraghi o profughi qualsiasi sia la storia, l’unica cosa certa è la volontà delle istituzioni di disumanizzarli ed affibbiargli connotati negativi; il concetto dello straniero dipinto come pericolo per la sicurezza trova terreno fertile in un paese ampiamente intriso di razzismo. Ed ecco che prolungare il viaggio di qualche migliaio di km, così come la sofferenza, è lecito poiché non hanno diritto ad un soccorso immediato».

(foto d’archivio)

«Con la destra al governo qualcuno potrebbe trovarlo “normale” ma questa deriva ha origini lontane in cui il Pd ed i suoi governi hanno piene responsabilità. Gli accordi con la Libia ed il codice di condotta per le ong voluto da Minniti sono perfettamente coincidenti con la politica dell’attuale governo. – prosegue il comunicato dell’Ambasciata dei Diritti Marche – La caccia alle ong inaugurata a suo tempo dal ministro piddino ha prodotto nel tempo un capovolgimento della realtà, ecco che le navi di soccorso formate da volontari (per sopperire alla scarsità del soccorso nazionale ed europeo) si sono trasformate in Taxi del mare, e l’acronimo ong sia pian piano diventato un vezzeggiativo. Mettiamo sul piatto della bilancia le azioni: le organizzazioni non governative Sos Mediterranee, armatore della Ocean Viking, e Medici Senza Frontiere armatore della Geo Barents hanno salvato e portato al sicuro decine di migliaia di uomini, donne e bambini, mentre i vari governi italiani hanno stipulato e riconfermato gli accordi con la Libia governo omicida e torturatore. Far prolungare il viaggio inutilmente alla nave non ha solo una ripercussione economica sui costi della navigazione ma sottrae alle operazione di ricerca e soccorso un natante che avrebbe potuto contribuire ad ulteriori salvataggi».

Francesco Rubini

Sulla stessa lunghezza d’onda il candidato sindaco Francesco Rubini (Altra Idea di Città) che ricorda come «Ancona democratica città della rivolta dei bersaglieri contro la guerra, delle donne della marcia del pane, saluta le sorelle ed i fratelli migranti e gli equipaggi delle navi Ocean Vikings e Geo Barents che gli hanno prestato soccorso. Qualora la destinazione fosse confermata, l’amministrazione comunale e le istituzioni tutte approntino il meglio per una accoglienza civile e dignitosa. Nessuno è straniero su questa Terra».

Arnaldo Ippoliti

Più cauto invece il consigliere comunale Arnaldo Ippoliti (Lista 60100): «La mia posizione è chiara: chi ha i requisiti per rimanere può essere accolto (chi viene da zone di guerra, ecc.) gli altri secondo il caso specifico, come prevede la legge. Salvo imprevisti, mercoledì sarò presente in loco in banchina».

(foto Giusy Marinelli)

 

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