facebook rss

A un anno dall’alluvione:
«Stanziati 451milioni per ristori,
infrastrutture e prevenzione»

IL BILANCIO dei fondi erogati dalle varie istituzioni e come questi sono stati ripartiti, è stato fatto questa mattina in Regione dal presidente Francesco Acquaroli, dall'assessore Stefano Aguzzi, dal vice-commissario post alluvione Stefano Babini e dal direttore della Protezione Civile Marche Stefano Stefoni

La Croce Rossa di Senigallia impegnata durante l’alluvione

di Antonio Bomba

L’alluvione di Senigallia. Un evento occorso ben 361 giorni fa. A pochi dì dalla prima triste ricorrenza, la Regione Marche stamane ha indetto una conferenza stampa per aggiornare tutti su cosa e quanto è stato fatto da allora fino ad oggi per portare ristoro a famiglie e aziende, per ripristinare quanto e più possibile le condizioni di normalità e, non certo per ultimo, cosa è stato fatto affinché una simile tragedia, costata la vita a diverse persone, non accada più. Tutto ciò considerato che, sino ad oggi, le istituzioni risultano aver stanziato 451milioni complessivi.

Il primo a prendere parola a Palazzo Raffaello è stato l’assessore regionale alla Protezione Civile Stefano Aguzzi. La sua premessa è stata quella di chiarire che «Stavamo già lavorando in base al piano stilato nel 2016 per mitigare situazioni di questo genere, consci di quanto già era accaduto nel 2016. In parte lo avevamo realizzato. Ma non è certo per quel piano che è accaduto ciò che è accaduto il 15 settembre scorso, vista la portata dell’evento».

Aguzzi passa poi a spiegare come «Abbiamo così portato avanti azioni inedite e lungimiranti rispetto a quanto visto e fatto in passato. In primis, attraverso i fondi regionali, abbiamo subito stanziato 13milioni in somma urgenza per i territori colpiti. Sul Misa – prosegue indicando gli interventi ritenuti di maggior rilievo – abbiamo costruito un ponte pedonale provvisorio per 500mila euro. Questo ci ha permesso l’abbattimento del ponte Garibaldi per ricostruirlo. Inoltre – quest’opera era già in corso di lavorazione – portiamo avanti la vasca delle Bettolelle» aggiungendo al discorso che «costruiremo altre 2 vasche ritenute prioritarie dal piano del 2016, a Passo Ripe e a Pianello di Ostra. Entrambe sono in fase di progettualità». In più, sempre per il Misa «Sono stati stanziati 1,8milioni in somma urgenza per un lavoro a 6 stralci differenti a cui lavoreranno altrettante imprese. Va da Ostra Vetere a Senigallia passando per Ostra. Esse (le 6 ditte, ndr) avranno il compito di ripulire il fiume da tutto ciò che comprometteva la tenuta degli argini».

Da sinistra Stefano Babini, Francesco Acquaroli e Stefano Aguzzi

L’assessore elenca inoltre cosa si sta facendo per le allerte vere e proprie: «Stiamo ritarando e potenziando tutti i sistemi, idrometri compresi. Anche su quelli che non erano ritenuti significativi. Inoltre il portale della Protezione Civile è sempre più aggiornato, preciso e circostanziato relativamente al tipo di allerta o pericolo a cui si potrebbe andare incontro». Finito qui? Macché. Aguzzi aggiunge: «Stiamo inoltre lavorando su un sistema che si baserà anche sui fluviometri che ci avviserà quando su, a monte, piove troppo. Ciò ci consentirà di guadagnare molto tempo. Il sistema è in fase di studio e progettazione».

Il vice-commissario alla post-alluvione Stefano Babini invece ha specificato attraverso slide da dove arrivano i 451milioni sin qui stanziati: «6,1 dalla dichiarazione di stato di emergenza subito fatta dal governo Draghi. Poi 400milioni in 3 anni sono stati previsti dall’attuale Governo Meloni. La Regione Marche dal canto suo e sempre in 3 anni metterà 24milioni. Infine l’Unione Europea contribuirà con 20,9milioni attinti dal fondo di solidarietà».

Di tutti questi soldi la fetta maggiore, pari a 155milioni «Sarà destinata a famiglie, imprese e, aggiunta recente, le attività agricole». Sono invece 106 i milioni «che verranno utilizzati per opere infrastrutturali. Tutte le scelte – ci tiene a specificarlo Babini – vengono in questo caso prese con l’Autorità di Bacino. Arriveremo per tanto assieme e in tempi brevi alla definizione progettuale di queste opere». Il vice-commissario conclude con la rassicurazione che «A breve tutte queste somme verranno erogate sul territorio. È solo un problema di contabilità speciale».

Il direttore della Protezione Civile Marche Stefano Stefoni invece ha confermato il rinnovo, il potenziamento e la ri-taratura (per renderli attendibili ed efficaci rispetto alla nuova realtà territoriale, hanno spiegato i presenti) dei sistemi di allerta poco prima annunciati dall’assessore Aguzzi, facendo notare come «Ciò ha generato all’inizio molta perplessità e diffidenza da parte dei sindaci di vari comuni. È stato un problema molto importante ma, alla fine, ciò che ha contato sono stati solo i riscontri successivi». Sul tema ha poi aggiunto che «Il sistema intero verrà implementato nelle attrezzature. Servirà con ogni probabilità del personale in più. Di sicuro la nuova sede della protezione civile (All’ex Genny ad Ancona, ndr) garantirà una maggiore efficienza».

Stefoni si è poi soffermato a spiegare quanto sia importante «la pulizia dei fiumi dal legname. La sua assenza, anche se ancora in parte ce n’è, non è indifferente. Va da sé che poi la manutenzione dovrà essere continua. Garantiamo anche che non effettueremo tagli. Porteremo via soltanto il legname superfluo accumulatosi nel corso del tempo». Un problema questo che si lega ad un altro non certo di poco conto, il rispetto delle norme vigenti. Stefoni spiega come sia difficile «rimuovere materiali dall’alveo perché la questione è sempre oggetto a diverse interpretazioni. Occorre rispettare le normative e quindi siamo sempre in bilico. E per questo stiamo concordando tutto il da farsi con l’Arpam, altrimenti sarebbe molto difficile andare ad operare». Un altro importante obiettivo per la Protezione Civile delle Marche sarà poi quello di «garantire una rete viaria utilizzabile dai soccorsi anche durante e subito dopo un’emergenza».

Stefano Babini, vice-commissario post-alluvione

Per ultimo ha parlato il governatore Francesco Acquaroli il quale ha ringraziato «il Governo centrale per lo sforzo economico. Prima volta che si vede un simile intervento» così come la ‘sua’ Regione: «Era un ‘sacrificio’ che andava fatto per dare respiro ad un territorio che negli ultimi 10 anni è stato martoriato e ne ha passate di ogni». Al presidente della Regione Marche spiace che «sia apparso che abbiamo agito in ritardo. Invece non è stato così. Purtroppo però certi tempi tecnici vanno rispettati anche da noi. Non possiamo forzarli. Occorre rispettare le procedure specifiche». Infine un grazie «A chi ha lavorato sin da subito in urgenza e successivamente per il ripristino della normalità. Gli interventi strutturali che andremo a compiere saranno una risposta molto forte».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page




X