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Tutti dentro al Mercato delle Erbe,
i commercianti hanno deciso:
«Resteremo qui durante i lavori»

ANCONA - La linea dell'unità ha infine prevalso. D'accordo il Comune che mai avrebbe accettato lo spostamento di una sola parte degli esercenti. A giorni è previsto l'incontro con i bancarellari delle vie attigue per decidere la loro destinazione

L’ingresso del Mercato delle Erbe e alcuni suoi frequentatori ai tempi del Covid, quando svolse una funzione ancor più essenziale del solito per i residenti della zona

di Antonio Bomba

Zero spostamenti. Gli operatori commerciali del Mercato delle Erbe resteranno all’interno della storica struttura in ghisa durante la sua riqualificazione. È questo quanto le associazioni di categoria hanno comunicato all’assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Ancona Stefano Tombolini in settimana.

Una situazione quantomai ingarbugliata, con diversi che avevano mostrato disponibilità a spostarsi e altri no. Diverse le posizioni che sono cambiate con lo scorrere del tempo e l’evolversi degli eventi. Soprattutto, a convincere poco chi lavora alle ‘Erbe’, è stata l’opzione riservata ad alcuni di loro che avrebbe previsto lo spostamento al piano superiore. Questo sarebbe stato isolato da polveri e rumori tipici di ogni cantiere attraverso corridoi e stanze di cartongesso, ma la proposta non è stata vista di buon occhio soprattutto tra i venditori di frutta e verdura che hanno addirittura ritenuto migliore la prima ipotesi presentata loro dal Comune, vale a dire spostarsi nei locali attualmente sfitti dell’ex Metropolitan, in via Castelfidardo.

A questo punto però a puntare i piedi sono stati altri esercenti: «O ci spostiamo tutti in una stessa area o non ci spostiamo nessuno, l’identità unitaria del Mercato delle Erbe va mantenuta». E così alla fine è stato.

Un discorso che ha trovato in perfetta sintonia l’amministrazione locale, visto che spostare una sola parte dei soggetti coinvolti non avrebbe risolto loro alcun problema. Anzi.

In settimana tuttavia è previsto un ulteriore incontro tra l’assessore Tombolini e i commercianti. Il motivo? Ricevere assicurazioni in merito alle tutele varie che questi ultimi avranno restando dentro al mercato sito tra corso Mazzini e via Magenta. I quesiti riguarderanno soprattutto la sicurezza loro e dei clienti frequentatori del mercato. Come verranno, ad esempio, isolati di volta in volta che si sposteranno mentre l’attività di ‘trasformazione’ del mercato sarà in corso dalle polveri e dal resto? E l’ingresso da corso Mazzini, considerato indispensabile per il giro d’affari, potrà essere preservato? L’appuntamento al momento è fissato per mercoledì pomeriggio. Non per ultimo in molti vogliono ufficialmente chiedere la riduzione del canone corrisposto da contratto, dato che resteranno lì dentro in condizioni diciamo pure alterate rispetto a quelle normali. Di questo però dovrà occuparsene l’assessore al commercio Angelo Eliantonio.

Il bellissimo orologio all’ingresso del Mercato delle Erbe

Da decidere poi, assieme agli uffici preposti, anche dove, come e quando poter effettuare le operazioni di carico e scarico prodotti, nonché parcheggiare i propri mezzi adesso che la gran parte della zona sarà soggetta a lavori e occupata dai mezzi della ditta operante nel cantiere, il quale è già stato consegnato e i cui lavori inizieranno tra fine gennaio e inizio febbraio.

Spazio adesso ai bancarellari di corso Mazzini, per la precisione quelli lavoranti nel segmento compreso tra via Marsala e piazza Roma. Come già detto quel tratto di strada sarà in parte destinato all’arrivo e al transito dei mezzi della ditta (via Marsala) e in parte destinato all’eventuale ingresso dei mezzi di soccorso (piazza Roma) come esplicitamente richiesto dal piano sicurezza. Lì non potranno più lavorare per un po’. Eliantonio aveva proposto loro di spostarsi in piazza Roma: una parte davanti all’Unicredit e un’altra tra la fontana dei Cavalli e la Farmacia dell’Orologio. La controproposta dei diretti interessati è stata quella di mettersi lungo corso Garibaldi fino al termine dei lavori. Un’opzione che presenta qualche criticità in occasione di eventi come San Ciriaco, Infiorata e simili. Entro 10 giorni le due parti dovrebbero rivedersi.

In ultima battuta resta l’incognita Pnrr. Il governo, in accordo con l’Unione Europea, non ha confermato 10miliardi di fondi destinati ai comuni e in particolare alla loro rigenerazione urbana. Soldi attraverso cui passa la completa riqualificazione del mercato. Tombolini ha sempre affermato, l’ultima mercoledì in consiglio comunale, che dal ministero arrivano garanzie: altri fondi copriranno tutti i lavori in regola coi tempi Pnrr. Ufficialità però ancora non esistono, né su quali lavori andranno rifinanziati né se questi lo saranno davvero. Ma questa, come si suol dire, è un’altra storia. Anche se forse è la più importante.

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