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Beko, in uno striscione rabbia
e speranza dei lavoratori

FABRIANO – Sarà affisso domani mattina dai lavoratori insieme alle autorità cittadine per mantenere alta l'attenzione sulla vertenza per tutto il periodo natalizio, fino al prossimo incontro al Mimit previsto per la seconda metà di gennaio 2025

 

«Beko si sta comportando come l’ennesimo conquistatore sterile del Made in Italy e con una novità, che inaugura la fase della deindustrializzazione.2 nel nostro Paese. Beko ha acquistato i marchi per gettare alle ortiche non solo la produzione ma anche le competenze tecniche degli impiegati che pensano, creano, distribuiscono gli elettrodomestici da almeno 70 anni in Italia e nel mondo. Mantiene solo i marchi per commercializzarli e vivere dei nostri acquisti come consumatori». I lavoratori di Fabriano, impiegati e operai, insieme alle sigle sindacali Fim, Fiom e Uilm dicono basta e chiedono supporto alle Istituzioni per obbligare l’zienda a modificare il piano industriale presentato.

«La speculazione finanziaria dietro a queste scelte è sterile e finirà per diminuire le vendite della Beko stessa perché come sosteneva Aristide Merloni: “In ogni iniziativa industriale, non c’è valore del successo economico se non c’è anche l’impegno nel progresso sociale”.- prosegue il comunicato di Rsu Fim Fiom Uilm Sedi Impiegati Beko Fabriano – Chiedere agli italiani di comprare elettrodomestici senza offrire lavoro agli italiani stessi, non porterà lontano né il nostro Paese né Beko». Domani sabato 21 dicembre, alle ore 11.30 in Piazza del Comune a Fabriano i lavoratori si ritroveranno per affiggere uno striscione insieme alle autorità cittadine che recita ‘Il lavoro è dignità e futuro per Fabriano’. «L’evento rappresenta la volontà dei Lavoratori di mantenere alta l’attenzione sulla vertenza Beko per tutto il periodo natalizio, fino al prossimo incontro al Mimit previsto per la seconda metà di gennaio 2025».

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