«La caserma dei Carabinieri
non potrà mai riaprire
con questo governo cittadino»

CAMERANO – Lo sostiene Lorenzo Rabini, coordinatore cittadino di FdI, ritenendo che «servirebbe autorevolezza politica e istituzionale nella gestione del rapporto tra Demanio e Arma per la ricostruzione»

La caserma dei carabinieri di Camerano inagibile dopo il terremoto del 2016

 

«La caserma dei Carabinieri di via Martiri della Libertà, chiusa dal 2016 (dopo indagini sulla vulnerabilità sismica), con l’intero organico che era a Camerano trasferito ed inquadrato nella caserma di Numana, non vedrà mai la luce con questo governo cittadino» è il timore espresso da Lorenzo Rabini, coordinatore FdI Camerano. La caserma dei Carabinieri di Camerano è chiusa nel 2016 dopo accertamenti concernenti la vulnerabilità sismica. Questo ha comportato il trasferimento dei militari dell’Arma nella caserma di Numana e la decisione del Consiglio comunale nel 2020 di cessione – donazione modale dello stabile di proprietà comunale al Demanio per arrivare ad una soluzione concernente l’adeguamento sismico, la demolizione e la ricostruzione con l’obiettivo di riaprire la Caserma entro 5 anni.

il coordinatore  Fdi Camerano, Lorenzo Rabini

«Ma la dichiarazione di “resa” – osserva il coordinatore cittadino di Fdi – si può tranquillamente leggere scorrendo le dichiarazioni del super asssessore esterno Luciano Lucchetti con deleghe, tra le altre, al patrimonio, all’urbanistica e ai lavori pubblici, dal resoconto del Consiglio comunale del 27 settembre 2024 durante l’approvazione dell’aggiornamento del Documento Unico di Programmazione (Dup). Infatti in un tratto del passaggio della relazione del super assessore si legge testualmente : “La caserma dei Carabinieri non si sblocca perché servirebbe……Non c’e’ uno scaricabarile tra Demanio che è l’organismo dello Stato al quale il Comune ha detto e ribadito ed ha rimandato la delibera di Consiglio comunale di cessione dell’area affinché lo Stato possa intervenire con demolizione e ricostruzione. Il Demanio ha necessità che l’Arma dei Carabinieri dica, con un documento scritto che a Camerano serve la caserma. Questo documento non si riesce a partorire. Ed allora, se non si riesce a partorire, la caserma non nasce”. Sarebbe stato interessante capire, visto che la trascrizione riporta alcuni puntini non terminando il concetto… che cosa sarebbe servito secondo Lucchetti per sbloccare la pratica».

Secondo Rabini una cosa è sicura: «non è servito certo aver avuto questo super assessore esterno che non ha saputo cosa fare. I problemi – rincara – a questo punto sono molteplici, dal 2020 ad oggi non è successo nulla, nei fatti, che possa aver ridato speranze per la riqualificazione della palazzina di via Martiri della Libertà; nel 2025 scade in effetti la tempistica che era stata valutata dal Consiglio comunale dopo la cessione dell’area al Demanio per l’eventuale demolizione e ricostruzione della caserma; continua ad esserci un vuoto molto importante nell’ambito del presidio di sicurezza a Camerano in cui in effetti da troppo tempo manca la caserma (al netto del lavoro sempre proficuo dei militari dell’Arma sul territorio di Camerano pur inseriti nel contesto numanese)».

«E – conclude Rabini – non si vede neanche la luce in fondo al tunnel considerato che proprio da quanto asserito dall’Assessore Lucchetti, quello che lui considera un “parto” e una “nascita” non avverrà mai e non potrà avvenire, questo è ormai chiaro, perché in questa storia manca proprio l’autorevolezza dell’Amministrazione comunale che in questi anni non ha saputo inserirsi con le giuste relazioni diplomatiche e istituzionali tra il Demanio e L’Arma per arrivare ad un documento in cui si sarebbe dovuta dichiarare l’importanza di avere a Camerano la caserma dei Carabinieri».

 

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