Festa della Liberazione:
cerimonia ricordando Papa Francesco

FALCONARA - La voce del Pontefice, ha sottolineato il sindaco Stefania Signorini, è stata «instancabile promotrice di pace, giustizia e solidarietà». Una esortazione è stata rivolta ai giovani affinché raccolgano l’eredità dei valori del 25 aprile. Banda in silenzio durante il corteo per rispettare il lutto nazionale

Si è svolta senza corteo musicale, ma è stata comunque molto partecipata la cerimonia per l’80esimo anniversario della Liberazione, che ha visto i cittadini ritrovarsi nelle piazze di Castelferretti e Falconara nonostante il maltempo.
La giornata istituzionale che celebra la liberazione dal nazifascismo e la fine della guerra ha rappresentato anche l’occasione per ricordare Papa Francesco, alfiere instancabile della pace in ogni parte del mondo. Invariato il programma per la deposizione di corone, che ha interessato il monumento alla Libertà di Castelferretti e il monumento ai Caduti di via Matteotti, le tombe dei partigiani Goffredo Baldelli e Aldo Cameranesi nel cimitero di Falconara e si è conclusa in piazza Mazzini con il discorso del sindaco Stefania Signorini.
Nel rispetto del periodo di lutto decretato dal Governo la banda di Castelferretti ha sottolineato la cerimonia intonando l’Inno di Mameli, Bella Ciao e Fischia il vento, ma ha accompagnato in silenzio il corteo istituzionale negli spostamenti tra una tappa e l’altra, senza sottolinearlo con la musica e il ritmo del tamburo come avviene di solito.

Il sindaco Stefania Signorini ha aperto il discorso in piazza Mazzini invitando i presenti a ricordare il Pontefice: «In questo 25 aprile, giorno in cui celebriamo la Liberazione e i principi fondamentali su cui si basa la nostra Repubblica, desidero iniziare con un momento di raccoglimento per la recente scomparsa di Papa Francesco. La sua voce, instancabile promotrice di pace, giustizia e solidarietà, ha rappresentato un faro morale per l’umanità intera».
«La pace, che la Resistenza ha reso possibile per il nostro Paese, resta un valore imprescindibile da custodire e da perseguire – ha proseguito il sindaco –. La Liberazione del ‘45 resta l’evento su cui sono nate e si fondano la nostra Repubblica, la Costituzione, la Democrazia e l’antifascismo. L’antifascismo rappresentò la scelta di dire no alla sopraffazione e alla negazione delle libertà. Oggi celebriamo il 25 aprile proprio per custodire l’eredità di quella lotta».

Un pensiero è stato rivolto alle nuove generazioni, rappresentate dal minisindaco di Falconara Daniele Gasparri: «Oggi, più che mai – ha affermato Signorini – è fondamentale riaffermare i principi della nostra Costituzione e difendere i diritti e le libertà che essa garantisce. La memoria storica è un patrimonio da custodire e trasmettere alle future generazioni, affinché possano comprendere l’importanza di questi valori e impegnarsi per preservarli. Oggi è tempo di pace e di pacificazione, lo dobbiamo ai nostri giovani. Mi rivolgo a voi, ragazze e ragazzi, cuore vivo della nostra società e speranza del nostro domani. Se vogliamo davvero dare senso alla Liberazione, non possiamo permetterci l’indifferenza. Abbiate il coraggio di guardare il mondo con occhi attenti, di non voltare mai lo sguardo. Siate ogni giorno partigiani della libertà e della democrazia, come lo furono le donne e gli uomini della Resistenza. Scegliete di stare dalla parte di chi è solo, di chi soffre, di chi è in difficoltà. Solo così l’eredità del 25 Aprile sarà viva, vera, presente».
A prendere la parola anche Mattia Sangiuliano in rappresentanza dell’Anpi Falconara.
Alla cerimonia hanno partecipato i rappresentanti di Guardia di finanza, carabinieri, Polfer, Capitaneria di porto, le associazioni combattentistiche e d’arma e quelle di volontariato di Falconara. Presenti anche la Giunta al completo e consiglieri di maggioranza e opposizione con la presidente del Consiglio Vincenza De Luca.

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