Marco Rizzo ad Ancona:
“Un movimento di popolo
per Sovranità e Pace”

AL VOTO - Il leader di Democrazia Sovrana e Popolare lancia un'offensiva contro le politiche europee e i governi locali, puntando il dito su riarmo e sanità

Marco Rizzo

Il leader di Democrazia Sovrana e Popolare, Marco Rizzo, ha lanciato un appello da Ancona, chiamando a raccolta cittadini, organizzazioni e soggetti produttivi in vista della presentazione del manifesto “Sovranità e Pace per le Marche” e delle prossime elezioni regionali.
L’iniziativa, in programma sabato alle 15 presso l’Accademia di Babele, Largo Fiera della Pesca, si focalizza sulla creazione di un “movimento di popolo per la Sovranità e la pace”, con un occhio critico verso le politiche europee di riarmo.
«Sovranità e Pace. Due fattori connessi contro i dogmi esterni e la prepotenza straniera nemica della nostra produzione, della nostra sicurezza, del nostro benessere e vero vessillo dei globalizzatori di destra e di sinistra», ha dichiarato Rizzo, sottolineando come queste due parole abbiano unito le manifestazioni degli scorsi mesi a Roma, Milano e Genova contro il riarmo europeo. «Sotto un’unica bandiera, quella italiana, per rifiutare i guerrafondai di Bruxelles, i seguaci della Von Der Leyen e della guerra. Meloni e Schlein in Italia, Acquaroli e Ricci, nelle Marche. Tutti a gridare, fingendo di dividersi All’armi siam europeisti».
L’appello di Rizzo è rivolto a un’ampia platea. «L’iniziativa – dice – è rivolta a tutti i cittadini, le forze produttive e sindacali, le associazioni marchigiane che rifiutano la follia di 800 miliardi tolti alla sanità, alla scuola, alla ricerca, alle nuove generazioni per darli ai carri armati».
Il leader di Democrazia Sovrana e Popolare ha poi dipinto un quadro critico della situazione attuale, attribuendo all’Unione Europea la responsabilità di un peggioramento delle condizioni di vita degli italiani. «L’Ue è matrigna, basterebbe fare un po’ di conti in tasca. Decine di anni fa uno stipendio di 2 milioni era buono, oggi, con 1.000 euro al mese, fai la fame. Abbiamo pagato noi la riunificazione della Germania. Ci hanno distrutto l’agricoltura e la pesca, derubato di tutti i grandi marchi, mandando a casa i lavoratori, desertificato il tessuto industriale fatto di piccole e medie imprese».
Rizzo ha esteso la sua critica anche alla gestione della sanità pubblica, citando direttamente le Marche. «Hanno imposto con i loro servi di destra e di sinistra la riduzione drastica dell’assistenza sanitaria pubblica. I governi marchigiani del Pd hanno finanziato la sanità privata per oltre 350 milioni di euro all’anno, più 70 milioni in mobilità passiva, la sanità leghista è dello stesso tenore, anche nel Nord».
La conclusione del suo intervento ha alzato il tiro, con un riferimento esplicito ai rappresentanti politici locali e nazionali. «Adesso i Ricci e gli Acquaroli, il primo direttamente dall’Europarlamento, il secondo come emanazione territoriale degli ubbidienti amici di Ursula, insieme ai loro alleati, vogliono mandare i nostri figli e i nostri nipoti a far la guerra. Serve un’alternativa».

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