Addio a Tiziano Pellonara,
l’uomo al semaforo che vinse la fortuna
e restò fedele a se stesso

JESI - È morto a 65 anni, la città lo ricordava sotto il sole e la pioggia a chiedere l'elemosina, con il suo inseparabile cappellino. La sua incredibile vincita al Gratta e Vinci (300mila euro), i sospetti, il sequestro e la restituzione del denaro avevano fatto parlare tutta Italia

Tiziano Pellonara

di Nicoletta Paciarotti

Se n’è andato Tiziano Pellonara, l’uomo che Jesi aveva imparato a vedere ai semafori, con il cappello in mano e i birilli da giocoliere per strappare un sorriso e guadagnarsi qualche moneta. Figura schiva, mai invadente, entrò nel cuore della città per quella sua presenza quotidiana. Aveva 65 anni.

La sua storia divenne un caso nazionale nell’estate del 2020, quando la sorte decise di sorprenderlo: venti euro spesi in un Gratta e Vinci gli fruttarono una vincita da 300mila euro. Per chi viveva di espedienti e piccoli gesti di generosità altrui, quella cifra sembrava un riscatto. Ma il destino, ancora una volta, non fu lineare: il denaro gli venne sequestrato su iniziativa di un familiare che sollevò sospetti.

Seguì un lungo percorso giudiziario, fino alla restituzione della somma convertita in assegni circolari. Le cronache allora si accesero e riportano che Tiziano con quei soldi non cambiò pelle: pagò debiti e conti sospesi, e devolse parte della vincita alla Caritas. Ma su questo non si hanno riscontri certi.

Oggi Jesi lo saluta con un misto di tristezza e rispetto: l’uomo dei semafori che, pur toccato dalla fortuna, rimase se stesso fino alla fine.

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