Edison verso il disimpegno a Jesi?
Fit Cisl Marche lancia l’allarme:
«A rischio 35 posti di lavoro»

RIFIUTI – La sigla sindacale ipotizza pesanti ricadute sul fronte occupazionale dopo la bocciatura del progetto da realizzare alla Zipa

Roberto Ascani

«Le ultime determinazioni della Provincia di Ancona e del Comune di Jesi sul progetto dei rifiuti Edison di Jesi confermano un quadro sempre più critico: il disimpegno industriale di Edison Next Recology dall’impianto di via dell’Industria appare oggi “quasi certo”, con pesanti ricadute per gli oltre 35 addetti che rischiano la perdita del posto di lavoro. Le comunicazioni, seppur caute, da parte della dirigenza aziendale non lasciano infatti presagire un futuro stabile per il sito». L’allarme sul futuro occupazionale del sito di Jesi viene lanciato in una nota da Fit Cisl Marche, il sindacato che tutela i lavoratori del settore.

Per l’organizzazione sindacale non sarebbe nemmeno rassicurante «la “due diligence” affidata a un’azienda locale di dimensioni ridotte per un eventuale subentro societario. Appaioni quindi chiari segnali che preannunciano un disimpegno industriale sul territorio di Jesi con effetti che potrebbero coinvolgere anche attività storicamente radicate nel sito. La nostra contrarietà a qualunque operazione di dismissione è stata ribadita con forza – sottolinea nel comunicato Fit Cisl Marche per voce del segretario regionale Roberto Ascani – chiedendo a Edison di valorizzare le professionalità presenti, recuperando un piano industriale credibile, capace di riportare committenze in modo da garantire maggiormente gli attuali livelli occupazionali».

La Fit Cisl Marche chiede inoltre alle istituzioni locali «un impegno forte e supposto affinché una multinazionale cone Edison possa recedere da ipotesi o valutazioni di dismissione o ridimensionamento, in modo da salvaguardare fattivamente l’aspetto occupazionale» conclude il segretario regionale Roberto Ascani.

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