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Fontana dei due soli,
Cucchi presenta le sue
13 Cannelle del porto antico

ANCONA - L'artista ha raccontato al ridotto delle Muse i dettagli della scultura monumentale che sorgerà a giugno nell'area della rotonda

Lo schizzo della Fontana dei due soli di Cucchi

Il Maestro Enzo Cucchi intervistato da Francesco Merlo

 

di Agnese Carnevali

(foto di Giusy Marinelli)

Nessuno è profeta in patria. Non è vero, stavolta, per Enzo Cucchi, chiamato da Ancona – città con la quale il rapporto è ancora controverso – a porre un segno contemporaneo, nel cuore del porto antico, il simbolo dell’identità di Ancona e, si spera, della sua rinascita.  Un segno, frutto della sua arte, che si inserisce tra le mura antiche, l’arco di Traiano e quello Clementino, il disegno del golfo che porta la firma di Vanvitelli (leggi l’articolo). Ed ora la fontana di Cucchi – opera in cui si cimentarono i grandi tra cui Bernini – non invadente, che prima ancora che parlare dell’artista Cucchi, vuole essere un omaggio all’acqua ed alla città.

Il simbolo della Fontana dei due soli che sorgerà al Porto Antico

Sarà la “Fontana dei due soli”, riferimento tutt’altro che casuale all’unicità (per la verità contesa) di Ancona: la sola città in cui è possibile vedere il sole sorgere e tramontare sul mare. A svelare i dettagli dell’opera lo stesso Cucchi, intervistato dal critico d’arte Francesco Merlo, al Ridotto del Teatro delle Muse, tra la curiosità del pubblico, interessato a sapere qualcosa di più non solo della fontana, ma anche del suo autore, personalità un po’ ruvida non priva di humor. Tredici cannelle – chiara anche questa citazione – di acqua riciclata, più un’altra nella parte laterale delle vasche, di acqua potabile, per un monumento «praticabile», come lo ha definito lo stesso Maestro, da tutti. Sulle sue due sponde ci si potrà sedere e guardare, sia da un lato sia dall’altro i due lembi di mare che si diramano all’altezza della Rotonda, e la bellezza della storia, raggiungibile anche dai portatori di handicap. Il tema dell’accoglienza, del sollievo, del riposo che necessita dopo l’arrivo in un porto, è l’idea che ha ispirato il Maestro. «Ecco perché l’idea di una fontana dove ci si possa sedere e ritrovarsi in un luogo di memoria storica, ed ammirare la sua ricchezza l’arco di Traiano, Vanvitelli, le mura storiche. È questa la carta di identità di questa città, massacrata, in passato, dall’ignoranza». I lavori sono già iniziati. A giugno la prima acqua sgorgherà dalla scultura monumentale, costata 130 mila euro, metà a carico dell’Autorità portuale l’altra del progetto Mole finanziato da Cariverona. «Un’opera economica, ma di grandissima ambizione e di grandissima bellezza, posizionata in un posto magica», l’ha definita il giornalista e scrittore, firma di Repubblica Merli. A lui il compito di intervistare Enzo Cucchi e di dialogare con lui di arte e di Ancona, città con la quale Cucchi non nasconde un rapporto «non facile. Quando vengo ad Ancona mi sento un frigorifero, ma per la bellezza di come è stata disegnata non avrebbe bisogno di omaggi».

Ad aprire la serata, il sindaco di Ancona Valeria Mancinelli, l’assessore alla Cultura Paolo Marasca, il presidente dell’Autorità di sistema portuale Rodolfo Giampieri. «La realizzazione della fontana è un ulteriore tassello di quel percorso che abbiamo intrapreso per restituire il porto alla città e le emozioni che esso sa dare – ha affermato il presidente Giampieri -. Abbiamo deciso con coraggio, dimostrando voglia di fare, insieme con l’amministrazione comunale, l’apertura di una parte del porto storico due anni fa che ora si arricchisce di qualità, arte, bellezza». Presenti al Ridotto delle Muse, la Giunta comunale quasi al completo, l’assessore al Porto Ida Simonella, quello all’Urbanistica Paolo Manarini, al Welfare Emma Capogrossi, il consigliere di Cariverona, Giampaolo Giampaoli.

 

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