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Crisi Baldini, il senatore Ceroni
interroga il ministro Delrio

CAMERANO – La vicenda della impresa che rischia il fallimento per la chiusura del cavalcavia da parte della società Autostrade arriva in Parlamento

La protesta dei lavoratori della ditta Sandro Baldini

“L’inerzia porta a cedimenti improvvisati e tragedie, la mancata messa in atto di misure preventive determina poi la necessità di chiudere improvvisamente un cavalcavia, come è avvenuto sempre a Camerano. Dopo la perdita di vite umane, si sommano i danni economici”. Così il senatore Fi Remigio Ceroni interviene nel caso della impresa Sandro Baldini di Camerano, presentando l’interrogazione al ministro Delrio. La ditta ha inoltrato ai suoi 15 dipendenti la lettera di licenziamento (leggi l’articolo) perché costretta al blocco delle attività dopo la decisione della società Autostrade, che ha limitato il passaggio ai mezzi di 12 tonnellate sul cavalcavia, unica strada di accesso alla sede dell’impresa. Per l’azienda, che si occupa di movimento terra e trattamento di materiali edili, la decisione equivale ad un divieto di accesso ai mezzi pesanti e quindi alla chiusura dell’attività. Da giorni i dipendenti stanno mettendo in atto azioni di protesta e sensibilizzazione per ottenere la revoca del divieto, sostenendo che il ponte, realizzato nel 1973 con una capacità di carico di 70 tonnellate, è stato interdetto senza perizie tecniche o collaudi da parte della società Autostrade e che la stessa società ha utilizzato quel ponte con i suoi mezzi pesanti durante i lavori di ampliamento dell’A14. Una situazione paradossale che sta provocando la mobilitazione anche dei parlamentari e di Confindustria (leggi l’articolo). Il senatore Fi Remigio Ceroni ha presentato la sua interrogazione al ministro per le infrastrutture Graziano Delrio, chiamato in causa anche dal deputato Pd Lodolini. L’interpellanza chiede al ministero come intenda procedere per consentire la ripresa dell’attività lavorativa della impresa Baldini. “Il governo deve con urgenza mettere in atto misure per verificare la sicurezza di ponti e viadotti e procedere con interventi immediati su quelli che non risultano conformi alle norme. Lo sollecitiamo da tempo, – commenta Ceroni – ma il governo è completamente inerte. Le istituzioni preposte debbono mettere al primo posto l’incolumità dei cittadini. L’inerzia porta a cedimenti improvvisi e a tragedie come quella avvenuta a Camerano il 9 marzo scorso che ha ucciso due automobilisti, e quella di ieri avvenuta a Fossano, dove solo per miracolo non ci sono state vittime. La mancata messa in atto di misure preventive, determina poi la necessità di chiudere improvvisamente un cavalcavia come è avvenuto sempre a Camerano, dove la ditta Baldini, che svolge il suo lavoro prevalentemente con mezzi pesanti, rischia di cessare l’attività e far perdere 15 posti di lavoro. Quindi dopo la perdita di vite umane, si sommano i danni economici”.

(E. Ga.)

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