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Capolavori Sibillini, Sgarbi
celebra l’arte ferita dal sisma

OSIMO - Dal 19 febbraio a Palazzo Campana esposte 100 opere delle rete museale dei Sibillini. Il critico d'arte, presidente del comitato scientifico dell'esposizione: "La città che le ospita luogo di salvezza". L'immagine icona sul manifesto è quella della Sibilla, dipinta da Corrado Giaquinto, proveniente da Montefortino

di Maria Paola Cancellieri

Il titolo della mostra è più che convincente: ‘Capolavori Sibillini, L’arte nei luoghi feriti dal terremoto’ e  la data di inaugurazione è vicina. L’esposizione che raccoglierà una selezione di quasi 100 opere trasferite dai Comuni terremotati potrà essere visitata dal prossimo 19 febbraio a ottobre a Palazzo Campana di Osimo. Il titolo evocativo l’ha scelto Vittorio Sgarbi che presiede il comitato scientifico dell’allestimento, come l’immagine icona del manifesto che raffigura la Sibilla nell’interpretazione dell’artista settecentesco napoletano Corrado Giaquinto, della pinacoteca di Montefortino. Sono questi i primi dettagli della mostra che raccoglierà il testimone de ‘Le Stanze segrete di Vittorio Sgarbi’ svelati oggi pomeriggio sul palco del teatro di Osimo proprio dal critico d’arte, dal sindaco Pugnaloni e vice sindaco Pellegrini. Alla Nuova Fenice si celebrava la chiusura dell’evento clou dell’estate osimana, la prima mostra italiana con 140 opere della collezione privata Cavallini Sgarbi, che ha raccolto il consenso di 43.500 visitatori nel 2016.  “Osimo ha dimostrato di essere un luogo di grande civiltà con l’accoglienza che ha dimostrato alla mia mostra e ai visitatori che l’hanno ammirata – ha ricordato Sgarbi – Abbiamo chiuso con 20 giorni d’anticipo ‘Lotto Artemisia e Guercino’ per fare spazio alle opere dei Sibillini a palazzo Campana, luogo non di terremoto ma di salvezza”.
Alla nuova iniziativa culturale dedicata alle opere salvate dal sisma collaboreranno tra le diverse istituzioni, la presidente di Legambiente Marche Francesca Pulcini, la direttrice dei Musei Sistini Paola Di Girolamini e il comitato scientifico sarà composto anche dal prof. Barrucca, dal soprintendente delle Marche Carlo Birozzi. Nella platea de La Nuova Fenice oggi erano seduti anche l’on. Emanuele Lodolini, il dirigente regionale Raimondo Orsetti ed i sindaci di San Ginesio, di Loro Piceno, di Monte Rinaldo, di Montalto Marche e il vice sindaco di Monteprandone. “E’ sempre più difficile in questi tempi collaborare tra Comuni – ha osservato il sindaco di Osimo Simone Pugnaloni – magari è complicato farlo anche solo con la città limitrofe. Osimo è riuscita a collaborare con 8 sindaci che stanno a 100 km di distanza e in poco tempo. Abbiamo siglato un protocollo d’intesa e abbiamo subito ospitato e messo in sicurezza le prime 34 opere provenienti da San Ginesio, nei prossimi giorni ne arriveranno altrettante. Ospitare oggi ad Osimo questi capolavori è per noi un onore e motivo d’orgoglio. Che sia da esempio per tutti i Comuni d’Italia. Le sfide future si vincono con la collaborazione, senza guardare all’identità politica ma facendo squadra”.
Al microfono anche la responsabile della Rete museale dei Sibillini Daniela Tisi, ha ricordato il clima di solidarietà che gli stessi osimani hanno saputo manifestare di persona “fermandoci per strada quando abbiamo trasportato le opere di San Ginesio qui, per informarsi com’era la situazione dei luoghi dove magari anche voi osimani trascorrevate l’estate. Sentiamo la vicinanza della comunità”. E se ‘Le Stanze segrete di Vittorio Sgarbi’, ora allestita a Cortina, ha donato alla ricerca dell’Airc 18.000 euro (l’assegno è stato consegnato oggi), la mostra sui Capolavori Sibillini, garantirà risorse per il restauro delle opere danneggiate dal sisma e lavoro come guide e nei servizi di biglietteria ai giovani dei comuni montani colpiti dal sisma, disposti a trasferirsi nella città dei senza testa.

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