di Marina Verdenelli
E’ morto dissanguato, ucciso con 24 coltellate, due delle quali mortali, al torace. A procurarle è stata una lama molto lunga, capace di arrivare fino agli organi interni e recidere i vasi sanguini del cuore. Una morte rapidissima . Questo l’esito dell’autopsia fatta nel primo pomeriggio sul corpo di Alessandro Vitaletti, il professore di lettere, morto a 48 anni sabato scorso, a Sassoferrato (leggi l’articolo), dopo essere stato accoltellato in via Buozzi da Sebastiano Dimasi, il muratore di 55 anni. Tre ore è durato l’esame autoptico disposto dal pm Serena Bizzarri ed eseguito dal medico legale Adriano Tagliabracci, all’ospedale di Fabriano. Presente anche il consulente di parte, Cristiano Cortucci, nominato dal legale dell’indagato. Sul corpo non sono stati trovati altri segni di violenza compatibili a pugni o calci. Solo tagli e buchi inferti dal coltello.
L’arma del delitto ancora non si trova. I carabinieri di Sassoferrato, unitamente ai militari della compagnia di Fabriano diretta dal capitano Mirko Boccolini e ai carabinieri del Nucleo operativo, stanno ancora cercando il coltello. Sull’arma, l’avvocato dell’indagato esclude che appartenga al muratore. Dimasi ha riferito al suo legale, Enrico Carmenati, di aver trovato il professore armato di un coltello e che è stato lui il primo ad essere aggredito. «Dimasi è stato ferito per primo – continua Carmenati – al ginocchio. Ha un taglio che ha richiesto diversi punti di sutura e che ora verrà sottoposto ad una perizia». Già nell’interrogatorio con il pm, in caserma, a Sassoferrato, dopo la fuga durata meno di 24 ore, l’indagato ha raccontato al sostituto procuratore che la sua era stata solo una reazione all’aggressione da parte del professore. «Mi sono difeso – ha dichiarato – non volevo ucciderlo ma solo neutralizzarlo». Terminata l’autopsia si attende ora il nullaosta del magistrato per restituire la salma ai familiari. Il corpo dovrebbe essere restituito già domani mattina. Ancora da fissare il funerale di Vitaletti che potrebbe essere celebrato venerdì nella chiesa di San Facondino. Per domani mattina (2 febbraio) è stata fissata l’udienza di convalida del fermo per Dimasi, a Perugia, accusato di omicidio volontario.
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Sono arcisicura che l’arma non era dell’assassino. Era del deceduto il quale lo ha accuratamente nascosto dopo l’aggressione. Molto furbi sia l’avvocato difensore che l’assassino.
[…] casi di sangue. Gli omicidi volontari consumati nel 2017 sono stati 3. Dalle cronache ricordiamo: l’uccisione del professore di Sassoferrato, Alessandro Vitaletti, per mano del muratore Sebast… (gennaio 2017), la morte del veterinario di Osimo, Olindo Pinciaroli, assassinato dal 23enne […]