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Disoccupazione, i sindacati:
“La Regione cambi politica”

LAVORO – Duro attacco di Cgil, Cisl e Uil alla giunta Ceriscioli sui temi dell’occupazione: “Servono misure innovative, assistiamo solo a borse lavoro che sono un sostituto del lavoro dipendente”

Foto d’archivio

 

Due anni di governo Ceriscioli, i segretari regionali Giuseppe Santarell (Cgil), Marco Ferracuti (Cisl) e Renzo Perticaroli (Uil), criticano le politiche del lavoro della Regione. “A circa 2 anni dall’insediamento della giunta regionale, è urgente aprire una riflessione seria sulla disoccupazione nelle Marche che ormai è strutturalmente intorno al 10% contro percentuali poco superiori al 3% a cui ci eravamo abituati. Non è pensabile affrontare la questione riproponendo i vecchi interventi del periodo pre-crisi” scrivono nella nota congiunta i sindacati. “Oggi la complessità, la vastità e la diversità dei bisogni necessita invece misure più innovative e mirate in grado di dare risposte efficaci ai marchigiani più esposti alla vulnerabilità : disoccupati, lavoratori espulsi, giovani che faticano ad entrare nel mondo del lavoro e precari – continuano Cgil, Cisl e Uil -In questo quadro, riteniamo, che la Regione Marche debba svolgere un ruolo propulsore per mettere in campo una nuova generazione di politiche attive più efficaci e moderne. Questo ruolo deve essere svolto su due fronti diversi e complementari: sperimentare nuove misure più coraggiose ed incisive di politiche attive del lavoro e mettere a sistema in maniera strutturale la rete dei servizi per l’impiego. Dovranno essere garantite ai Centri per l’impiego pubblici dotazioni organiche e competenze del personale adeguate allo scopo di erogare servizi omogenei e di qualità. Al contempo riteniamo sia ormai il momento di mettere a sistema la cooperazione pubblico-privato ridefinendo il perimetro d’azione e il ruolo dei soggetti privati accreditati, che non sostituiranno i centri per l’impiego pubblici, piuttosto ne rafforzeranno la capacità di erogare servizi di qualità a chi cerca ed offre lavoro.
Come sindacato, unitariamente abbiamo presentato alla Regione,da più di un anno, una proposta di sperimentazione che metteva al centro l’inserimento e il reinserimento lavorativo attraverso: orientamento, formazione specifica e accompagnamento al lavoro. Invece assistiamo solamente a bandi di tirocini e borse lavoro che se non accompagnati adeguatamente a misure per favorire l’incontro tra domanda e offerta rischiano di divenire, in un contesto di crisi accentuata, solo uno strumento di sostituzione di lavoro dipendente a tutti gli effetti o poco più di un mero sostegno al reddito per alcuni mesi. Occorre una nuova progettualità di politiche attive del lavoro, condivise tra tutti i soggetti istituzionali e sociali, per rigenerare la speranza a migliaia di marchigiani più esposti alle conseguenze della crisi: giovani, donne, lavoratori espulsi e precari” concludono Santarelli, Ferracuti e Perticaroli.

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