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Porto Sant’Elpidio si ferma
per l’ultimo saluto a Raffaella:
“Resterai nei nostri cuori”

L'ADDIO - Una cerimonia composta ed essenziale, celebrata dal vice parroco don Matteo Sardellini : "Un evento del genere non sappiamo come interpretarlo e allora il Signore ci chiama e noi entriamo". Le preghiere dei presenti sono andate anche al fidanzato di Raffaella ricoverato  all'ospedale di Chieti

“Ciao Raffaella, resterai sempre nei nostri cuori”. Non sono servite altre parole, oggi pomeriggio in una chiesa del Sacro Cuore tanto gremita da non riuscire a contenere tutti, per l’ultimo saluto a Raffaella Cotechini, l’istruttrice di nuoto 35enne morta nel drammatico incidente avvenuto nella notte tra lunedì e martedì scorso  in A14 a Pescara. Una tragedia che ha visto, oltre a Raffaella, altre due vittime (leggi l’articolo). 

La bara bianca al centro della navata, ricoperta di fiori, anch’essi bianchi e un mazzo di rose rosse vicino. A rendere omaggio a Raffaella c’erano, oltre ai familiari, i tanti colleghi di lavoro della piscina comunale di Porto Sant’Elpidio, quelli di Civitanova Marche e della palestra di Porto San Giorgio dove teneva i corsi di nuoto. E ancora i tantissimi allievi che hanno avuto la fortuna d’imbattersi nel suo sorriso e  nella sua grande energia.  Un intero quartiere, quello Faleriense, che si è fermato per porgere l’ultimo saluto alla loro concittadina.

Una cerimonia composta ed essenziale, celebrata dal vice parroco don Matteo Sardellini. Il giovane sacerdote ha fatto rientro dal campo scuola con i ragazzi in Abruzzo per poter officiare il rito funebre. Tra le istituzioni presenti anche il presidente del consiglio comunale di Porto Sant’Elpidio Vitaliano Romitelli, e altri rappresentanti della giunta e del mondo dell’imprenditoria, a testimonianza di come la tragedia abbia toccato l’intera comunità.  Di fianco all’altare il gonfalone a lutto della Croce Verde di Porto Sant’Elpidio dove Raffaella aveva prestato il suo servizio come volontaria.

“Oggi qui stiamo celebrando un banchetto di nozze tra nostro signore e l’uomo – ha detto don Matteo – tra il figlio di Dio e la sua Chiesa. Gesù vuole diventare un solo corpo e un solo sangue con noi e lo Spirito Santo vuole essere una cosa sola con la nostra anima. Queste sono le nozze. E il Signore ci ha fatti chiamare e invitare da Raffaella, la sua inviata che ci ha chiamato. Oggi abbiamo risposto e siamo venuti. Forse altre volte non avremmo risposto, occupati nei nostri  affari. Questa volta invece abbiamo lasciato i nostri impegni, io ho lasciato un campo scuola in montagna in Abruzzo, voi il vostro lavoro, le vostre occupazioni, per venire e partecipare a questo banchetto, a questa festa“.

Don Matteo che ha aggiunto: “Forse oggi abbiamo risposto perché  ci sentiamo poveri, sbandati, perché stiamo vivendo un evento che ci ha scosso, destabilizzato,  ci accorgiamo che abbiamo bisogno di Dio, è la  nostra vita e non sappiamo dove andare. Un evento del genere non sappiamo come interpretarlo e allora il Signore ci chiama e noi entriamo“. Durante il funerale le preghiere dei presenti sono andate anche al fidanzato fabrianese di Raffaella ricoverato  all’ospedale di Chieti. I due stavano tornando dalle vacanze trascorse a Santa Maria in Leuca, in Puglia. Al termine della cerimonia un grande applauso della piazza gremita ha accompagnato l’uscita della bara. Non serviva altro. Al resto, ovvero ad arricchire l’esistenza di chiunque abbia avuto la fortuna di conoscerla, ha pensato Raffaella.

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