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Richiedenti asilo al lavoro:
raccolto oltre un quintale di rifiuti

ANCONA – Ad un mese dall'avvio del progetto, il Comune tira le somme e si prepara a raddoppiare l'impiego dei richiedenti asilo due giorni di lavoro alla settimana. Tra le possibili nuove attività, la cura dei parchi di Cittadella e Posatora o la tessitura di turbanti per le pazienti del reparto di Oncologia

di Giampaolo Milzi

Hanno perfino dato una mano all’attività di recupero di una carcassa di delfino arenatasi sulla spiaggia di Senigallia. Niente puzza sotto il naso, tanto impegno, passione, curiosità e voglia di rendersi utili. E questo lo stile operativo dei 14 migranti coinvolti nel progetto di volontariato finalizzato a rendere più bella e a misura di cittadino Ancona, la città che li sta accogliendo in qualità di rifugiati richiedenti asilo. Molto positivo il report della prima fase del progetto, avviato dopo la firma, il 3 agosto scorso, di un protocollo d’intesa tra il prefetto Antonio D’Acunto e la sindaca Mancinelli, che vede la collaborazione delle associazioni Anolf e Gus e di due educatori professionali. I rifugiati ora si sentono più integrati, anche loro più vicini al ruolo di cittadini di serie A (in attesa delle procedure, purtroppo a volte lunghe oltre sei mesi, perché venga riconosciuta loro una misura di protezione internazionale), come gli altri, anconetani o italiani, che agiscono con loro in squadre miste e con i quali intessono spesso relazioni umane, a volte amicali. Infatti il progetto complessivo si rivolge a tutti i residenti nel capoluogo marchigiano – 165 coloro che hanno presentato domanda al 31 agosto (per lo più valida fino al 31 dicembre) – come già detto anche anconetani, italiani in genere e stranieri non rifugiati (questi ultimi sono 3, 1 dell’ex Jugoslavia, 1 albanese, 1 tunisino). I richiedenti asilo che si sono iscritti nell’elenco del volontariato civico sono in realtà 20 (6 del Gambia, 4 del Pakistan, 3 del Senegal, 2 del Mali; Arabia Saudita, Guinea, Ghana, Tunisia e Costa d’Avorio sono rappresentati ciascuno da un rifugiato), 6 di questi sono ancora in attesa che vengano completate le procedure amministrative per l’accettazione della loro richiesta e che vengano inquadrati in un settore d’intervento, 4 di loro hanno presentato domanda per più settori. Sono per lo più giovani, nati tra il 1982 e il 1998, 4 hanno appena 19 anni.
Ed ecco come sono stati distribuiti o sono in via di smistamento: in 15 hanno fatto domanda nel settore tecnico (decoro, verde), in 5 per quello culturale, 2 per i servizi sociali, 1 per la comunicazione. E in poche settimane Ancona è diventata una città più pulita e con un pollice verde più brillante. Dipende dal fatto che i primi due gruppetti di volontari rifugiati a mettersi in moto sono stati quelli impegnati nel decoro, 8 unità, e nella manutenzione di spazi versi attrezzati, 6 unità (due ambiti tra loro collegati), dopo essere stati sottoposti ad appositi corsi di formazione. L’8 agosto è iniziata la raccolta di cartacce e rifiuti e l’asportazione di erbacce dalle aiuole di piazza Cavour, dalla Fontana delle 13 Cannelle, dalle scalinate del vecchio Palazzo Comunale in largo XXIV Maggio. Il 22 agosto è stato il turno del parcheggio di Vallemiano e delle vie Almagià, Pergolesi. Marchetti e Rossini. Sempre dotati di pala, zappetta, guanti, rastrello, scopa, sacchi di raccolta, a volte mascherine protettive per il viso. Il 29 agosto i nostri amici “Mastro Lindo” d’oltreconfine hanno completato l’opera nelle strade appena citate, estendendola al panoramico Largo Casanova (a due passi da piazza San Gallo, rione Capodimonte) e alle vie Torrioni e Barilari, conferendo ad Anconambiente circa 130 chili di erbacce e immondizie varie. Il 5 settembre giro di boa e “focus” in Comune, con i funzionarti dell’Ufficio Manutenzioni e il loro tutor, il geometra Sergio Papi, per mettere a punto nuovi itinerari d’azione, includendo nuovi passaggi – sempre grazie all’uso di un pulmino Ducati per gli spostamenti – dov’erano già stati: il bilancio segnala ulteriori 80 chili di rifiuti e ciuffi d’erba avviati allo smaltimento presso Anconambiente, dopo essere strati raccolti in tutta l’area urbana che comprende i palazzi del Comune di largo XXIV Maggio (cortile interno compreso) e delle Poste, il passaggio pedonale che li separa, la sede della Camera di Commercio, la scalinata di via Tre Cantoni, largo Cappelli, le vie Indipendenza, Goito e Carducci. “Imparano velocemente la pratica della metodologia, sono attenti, precisi e lavorano gratuitamente in allegria, raccogliendo spesso cenni d’approvazione dai passanti”, commenta orgoglioso il tutor Papi. Così bravi e affidabili, da vedersi assegnati dall’Amministrazione comunale una specie d’appalto integrativo per prendersi cura in pianta stabile dei parchi della Cittadella e di Posatora. Il programma per il resto di settembre e ottobre prevede l’ultimazione della pulizia delle vie Cialdini, De Gasperi, Dalmazia, Ascoli Piceno, Pesaro, Giordano Bruno, delle Palombare e Pezzotti. “Visto il successo e la grande disponibilità, da ottobre pensiamo di utilizzare i volontari rifugiati per due giorni anziché uno alla settimana. E quindi in tardo autunno – spiega Papi – cercheremo di estendere il raggio di azione via via in altre zone della città”. Il 4 settembre è frattanto diventato operativo il team del “pollice verde”, con 6 richiedenti asilo di cui 2 già impegnati nel decoro, attivi il lunedì, e gli altri 4 il martedì e il giovedì, tutti coordinati dal tutor Alberto Compagnucci. Fino al 15 settembre hanno approfondito l’opera già iniziata dai colleghi del decoro in piazza Cavour, dove le aiuole sono state liberate da ogni essenza arborea infestante. Un impegno periodico no stop, quello per la piazza più grande della città, che verrà periodicamente bonificata anche dai soliti rifiuti. Stesso trattamento riservato a piazza del Crocifisso, agli Archi. C’è poi in calendario l’opèrazione fioriere, con la pulizia di quelle di corso Garibaldi e via XXIX Settembre. Per quanto riguarda i richiedenti asilo che hanno presentato domanda per gli altri settori, il dirigente della comunicazione Giancarlo Gasparini, sta approntando un progetto per l’ingaggio di un volontario. In stand by, per il decorso della pratica, i 5 che hanno fatto richiesta per la Cultura. Fase di valutazione in corso anche per i 2 rifugiati che vorrebbero impegnarsi nell’area Servizi sociali: possibile impiego nell’aiuto a favore di anziani e disabili; ma anche, in via di organizzazione, un’attività manuale per realizzare dei turbanti da donare alle pazienti ricoverate all’Oncologia dell’ospedale regionale di Torrette, per i primi di ottobre previsti i primi incontri di formazione riservati a un massimo di 5 donne.

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