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Case in affitto ai terremotati,
il presidente Fimaa:
«Disponibili, ma vogliamo garanzie»

FABRIANO - Dopo l'appello del sindaco ai proprietari affinché rendano le loro abitazioni disponibili alle famiglie sfollate ancora ospiti negli hotel della città, il presidente regionale dei mediatori immobiliari, Piero Ninno, apre al confronto con l'amministrazione, ma precisa: «Decine le abitazioni già in locazione, ma servono certezze su caparre e pagamenti»

Piero Ninno, responsabile regionale dei mediatori immobiliari FIMAA

 

di Sara Bonfili

Terremotati ancora in albergo e senza casa. «Il sindaco convochi al più presto un incontro con tutte le agenzie di Fabriano per capire qual è la domanda e quale l’offerta del mercato immobiliare. Con i dati certi sugli sfollati da parte dell’amministrazione possiamo discutere, ma servono anche garanzie sui tempi di erogazione dei contributi per l’autonoma sistemazione». Così il presidente regionale dei mediatori immobiliari per il sindacato di categoria Fimaa, Piero Ninno, risponde all’appello lanciato dal sindaco di Fabriano Gabriele Santarelli per trovare appartamenti da affittare alle famiglie sfollate ancora ospiti dell’Hotel Gentile da Fabriano.

Ninno nega le voci sui prezzi troppo alti degli affitti, in aumento rispetto ai livelli pre sisma. «I nostri clienti non hanno alzato di un euro l’affitto dall’anno scorso − afferma il mediatore −. Sono dicerie infondate. Se ci sono appartamenti che non si affittano è perché sono dimore di pregio, magari in centro e con i soffitti affrescati. I proprietari si sono già messi a disposizione delle famiglie terremotate − continua Ninno −. Sappiamo per certo che sono una decina le abitazioni affittate a chi non ha più la casa o ha la casa inagibile, ma potrebbero essere il doppio se si potessero sbloccare le offerte di vendita e affittare per un anno». Cosa vuol dire? «Vuol dire che molti che vendono affitterebbero se ci fossero le certezze sui tempi di erogazione dei contributi statali e le garanzie, che non ci sono, sul pagamento della caparra. Le agenzie non hanno nessuna garanzia sul deposito cauzionale, che dovrebbe invece esser fornito, dalla Regione o da altre istituzioni, tramite bonifico o polizza assicurativa. Noi abbiamo il polso della situazione dei padroni di casa − aggiunge ancora il presidente Fimaa − che sono in difficoltà poiché chi prende il contributo ed era in affitto lascia spesso aperto il contratto e non ottempera ai pagamenti. È successo anche questo».

Per Ninno, dunque, ad oggi non ci sarebbero sufficienti garanzie per le agenzie sui tempi dei contributi per l’autonoma sistemazione, né tanto meno sull’esistenza di garanzie per la caparra. In realtà, l’autonoma sistemazione arriva a singhiozzo perché sono continui gli scambi di dati tra Comuni e Regione sui richiedenti e, fatti i controlli, la Regione eroga di conseguenza. Il responsabile regionale Fimaa lascia, però, aperto uno spiraglio. «Con i dati certi sugli sfollati da parte dell’amministrazione possiamo discutere. Invito il Sindaco a convocare al più presto un incontro con tutte le agenzie di Fabriano per capire qual è la domanda e quale l’offerta del mercato immobiliare».

In questo anno, comunque, il mercato degli affitti di Fabriano ha riassorbito le persone terremotate ospitate nel suo territorio, per oltre la metà, accogliendo anche i senza casa di Cerreto d’Esi, Castelraimondo, Matelica, Fiuminata, Camerino, per citare alcune località. Comuni relativamente vicini in cui il mercato si è subito saturato, dove molti appartamenti sono inagibili e alcuni sono stati demoliti.

Gli hotel che hanno dato disponibilità ad ospitare terremotati residenti a Fabriano e zone limitrofe sono sette, compreso il Gentile. Attualmente l’Hotel 2000 ha 2 persone di Matelica, l’Hotel Pineta di Campodonico ne ospita 11 di Pioraco, quando ne aveva accolti negli scorsi mesi 40; l’Hotel Mastro Marino dà alloggio a 3 persone di Fabriano da un anno. Gli altri hanno contribuito: l’Hotel Fiordaliso ha ospitato 7 persone di Fabriano tra novembre e dicembre 2016, che hannno poi trovato una sistemazione; il Gelso ne aveva 3 fino a circa otto mesi dopo il sisma di ottobre, l’Hotel Borgo Antico ne ha ospitati 13 tra ottobre e novembre scorsi, che hannno poi trovato subito un alloggio alternativo.

 

 

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