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Villaggio di casette a palazzo Raffaello:
protesta col cartone dei terremotati

SISMA - Sotto la sede della Regione sono state posizionate Sae in cartone. La provocazione è della rete Terre in moto, per segnalare i ritardi del cronoprogramma: "Ecco le soluzioni abitative in attesa eterna"

 

Casette di cartone sotto la sede della Regione, scatta la protesta per i ritardi e i tempi non rispettati delle soluzioni abitative di emergenza. L’iniziativa è della rete “Terre in moto”, che annuncia per domenica la “Marcia del ritorno”, che dalle 10 porterà i partecipanti da Maddalena di Muccia a Pieve Torina. “Visto e considerato che quelle che da un anno dovrebbero sorgere nei paesi colpiti dal terremoto ancora non si vedono, come rete Terre in moto, abbiamo voluto consegnare alla Regione le nostre Sae, che con l’occasione ribattezziamo “Soluzioni abitative in attesa eterna”. Dopo un anno continuare a chiamarle con il loro nome (Strutture abitative di emergenza) sembra una gigantesca presa in giro. Per rendersi conto del punto della situazione basta confrontare i tempi che la Regione aveva previsto a maggio 2017 con lo stato attuale delle cose”. Secondo il cronoprogramma della Regione tutte le casette dovevano essere consegnate tra luglio e ottobre. “Queste strutture rappresentano chiaramente solo una delle criticità ancora presenti e con le quali ci confrontiamo ogni giorno ma sotto l’aspetto simbolico sono fondamentali perché nel ritardo della loro consegna è racchiuso tutto il senso della strategia dell’abbandono di cui parliamo da mesi.

Aggiungiamo inoltre che è gravissimo quanto emerso in queste settimane, già previsto e prevedibile, in merito alle condizioni degli operai che lavorano alla costruzione e posa delle Sae. Costretti a turni di lavoro massacranti e con qualsiasi condizione meteo (su richiesta esplicita della Regione stessa) si ritrovano a scontare ritardi e responsabilità che sicuramente non sono di loro competenza. Ancora una volta a pagare sono i più deboli. Le nostre casette – prosegue la nota – sono anche un messaggio rispetto alle tanto vituperate “casette abusive”, contro le quali ci si è mossi con tanto rigore. Di fronte ai ritardi ancora presenti se ci sono stati degli abusi sono stati sicuramente quelli commessi dalla politica e non quelli di chi, con tutte le differenze e i distinguo del caso, ha pagato di tasca propria l’unico modo per resistere. Politica che se da un lato mostra tutta la sua incapacità dall’altro ha iniziato a “far calare” gli sciacalli in vista di una campagna elettorale che nel cratere si appresta ad essere devastante. Ma chi ha perso casa e lavoro, se non i propri cari, non è carne da macello e non accetta la guerra tra poveri che si vorrebbe imporre”.

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