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Municipio inaccessibile per i disabili,
consigliera comunale vince la causa:
Comune condannato al risarcimento

SAN PAOLO DI JESI – Vittoria di Lucia Giatti in Corte di Appello: il Comune dovrà pagare 15mila euro ed è stato costretto a dotarsi di una ascensore per superare le barriere architettoniche. “E' stata riconosciuta la discriminazione” dichiara Renato Biondini, segretario della Cellula Coscioni di Ancona

L’ex consigliera comunale Lucia Giatti

 

Lucia Giatti vince la causa contro il Comune di  San Paolo di Jesi,  perché discriminata in quanto disabile. La Corte di Appello di Ancona, con sentenza del 14 novembre, ha condannato il comune di San Paolo di Jesi al pagamento di 15mila euro a titolo di risarcimento danni per aver discriminato Lucia Giatti, cittadina disabile ed ex consigliere comunale. Lucia Giatti, disabile motoria costretta a muoversi sulla sedia a ruote, non poteva accedere alla sala consiliare e agli uffici comunali a causa della presenza di barriere architettoniche e, perciò nel 2013 ha deciso di intraprendere, con il sostegno dell’associazione Luca Coscioni e con l’assistenza legale dell’avvocato Alessandro Gerardi, consigliere generale dell’Associazione Luca Coscioni e dell’avvocato Francesco Boschi, un’azione legale contro il comune,  appellandosi alla legge 67 del 2006 (“Misure per la tutela giudiziaria delle persone con disabilità vittime di discriminazioni”). “Anche se sono passati 4 anni alla fine la giustizia ha fatto il suo corso e ha riconosciuto la discriminazione subita da Lucia Giatti da parte del comune di San Paolo di Jesi“ dichiara Renato Biondini, segretario della Cellula Coscioni di Ancona, “Oltre al risarcimento dei danni si deve considerare che nel 2014 il Comune di San Paolo di Jesi, grazie alle iniziative intraprese dalla Cellula Coscioni di Ancona e all’azione giudiziaria delle signora Giatti, ha finalmente reso accessibili ai disabili motori gli uffici  comunali grazie all’installazione di un ascensore.”

Le barriere architettoniche del municipio che rendevano inaccessibile anche la sala del Consiglio comunale alla consigliera Giatti

“Il riconoscimento, da parte della Corte di Appello, della natura discriminatoria della condotta omissiva tenuta in tutti questi anni dal Comune di San Paolo di Jesi, il conseguente risarcimento del danno disposto in favore di Lucia Giatti, l’abbattimento delle barriere architettoniche e, quindi, l’installazione dell’ascensore all’interno dell’edificio comunale, rappresentano l’ennesimo successo raggiunto dall’Associazione Luca Coscioni sul fronte della lotta alle discriminazioni nei confronti delle persone disabili“ aggiunge l’avvocato Alessandro Gerardi, “successo conseguito in primis grazie al coraggio e alla determinazione di Lucia Giatti, il cui comportamento deve essere da esempio per tutte quelle persone con disabilità che ogni giorno in tutta Italia vengono discriminate a causa di una serie di barriere non solo architettoniche e sensoriali ma soprattutto culturali che impediscono loro di svolgere  una vita libera e indipendente”. I Piani di Eliminazione delle Barriere Architettoniche (PEBA) sono previsti dal 1992: la maggior parte dei Comuni non si è adeguata alla normativa e risulta inaccessibile ai disabili, sia motori che sensoriali. Gustavo Fraticelli, vice-segretario dell’Associazione Luca Coscioni, dichiara: “Con il progetto Soccorso Civile per l’eliminazione delle barriere architettoniche abbiamo promosso in tutta Italia con altre associazioni l’affermazione dei diritti dei disabili, la condivisione delle azioni e iniziative di ogni livello, fatto conoscere ai cittadini la possibilità di segnalare con una nostra App “NO Barriere” le discriminazioni in atto nel proprio Comune. È solo un primo passo verso la definitiva eliminazione delle barriere architettoniche, ma col nostro aiuto puoi farne uno anche tu potrai scaricare gratuitamente l’app su Google Play e iTunes”. L’associazione dunque lancia un appello a tutte le persone che sono discriminate a causa della loro disabilità: “rivendicate i vostri diritti e appellatevi alla legge 67 del 2006, chiamando a  giudizio chi vi discrimina. Abbiate fiducia, la legge è dalla vostra parte”.

I lavori realizzati in seguito alla causa legale intentata dalla consigliera

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