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Omicidio di Senigallia, Graziella
colpita alla testa e poi
strangolata con un guinzaglio

SENIGALLIA – È questo quanto emerso dall’autopsia che si è svolta questa mattina all’ospedale di Torrette. La vittima sarebbe stata tramortita da un phon e poi finita con la briglia del cagnolino che lei e il figlio Gianluca Barucca tenevano in casa. L’uomo, da due giorni a Montacuto, è accausato di omicidio volontario aggravato

I carabinieri in via Brandani a Senigallia sul posto dell’omicidio

 

di Federica Serfilippi

Prima è stata colpita alla nuca con un asciugacapelli, poi è stata strangolata con un guinzaglio per cani. Sarebbe questa la sequenza dell’aggressione che ha portato alla morte la 73enne Graziella Pasquinelli, la commerciante di Senigallia uccisa giovedì mattina dal figlio Gianluca Barucca. I particolari attorno al decesso sono emersi poco fa al termine dell’esame autoptico disposto dal pm Ruggiero Dicuonzo ed effettuato all’Istituto di Medicina Legale di Torrette. L’accertamento, iniziato alle 10, è durato poco meno di tre ore. Presente anche il consulente di parte, il dottor Mariano Cingolani, nominato dalla difesa, rappresentata dall’avvocato Marta Mereu. Secondo quanto emerso dall’autopsia, Graziella sarebbe stata aggredita da dietro con un phon. Un colpo violento che ha immediatamente tramortito l’anziana, facendola cadere a terra supina e priva di sensi. Dopo pochi minuti, il figlio – forse capendo che ancora stava respirando – si è avvicinato alla madre e l’ha strangolata con il guinzaglio del cagnolino che tenevano in casa, stringendolo al collo fino a che non è subentrata la morte. Graziella non ha mai opposto resistenza. Il primo colpo subito, infatti, sarebbe così veemente da impedirle di reagire e lottare contro il 45enne. La morte risalirebbe alle prime ore di giovedì, forse ancora prima delle 9, orario ipotizzato in un primo momento. Barucca, per cui la procura ipotizza il reato di omicidio volontario aggravato, è a Montacuto in attesa dell’interrogatorio di garanzia che si terrà probabilmente lunedì. Sembra che l’uomo, separato da alcuni anni, da tempo soffrisse di depressione. È proprio per questo che si era rivolto a degli specialisti che lo avevano preso in cura. Ancora ignote le cause del delitto.

Il litigio, poi il raptus: Graziella uccisa a colpi in testa Il figlio sotto choc: «Non volevo»

 

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