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Siglato il patto tra procure per
vigilare sulla ricostruzione post sisma

MARCHE - Le nove procure della regione hanno firmato questa mattina un documento di intesa per velocizzare le indagini e favorire lo scambio di informazione tra i vari uffici giudiziari, soprattutto in vista delle possibili infiltrazioni criminali nei cantieri al lavoro nelle zone colpite dal terremoto. Domani, a Roma, un protocollo analogo sarà firmato con l'Anac di Cantone

Da sinistra, il procuratore capo Melotti, il procuratore regionale De Rosa, il procuratore generale Sottani, il procuratore minorile Lebboroni

di Federica Serfilippi

(foto Giusy Marinelli)

Velocizzare le inchieste, migliorare l’interazione tra le procure marchigiane e avviare un coordinamento tra tutti gli uffici della regione in vista della ricostruzione post sisma. Sono questi i punti cardine che hanno portato alla sottoscrizione di un protocollo d’intesa stilato e firmato questa mattina dai vertici delle 9 procure delle Marche (Generale, Corte dei Conti, Minorenni, Distrettuale di Ancona, Pesaro, Urbino, Macerata, Fermo, Ascoli Piceno). Il documento, costituito da 7 articoli, è stato redatto con l’obiettivo di diminuire la distanze tra le varie magistrature, puntando su “una possibile economia nell’utilizzo delle fonti investigative” e una maggiore sinergia tra uffici competenti. La collaborazione sarà fondamentale durante le operazioni di ricostruzione nelle aree colpite dal terremoto, dove verrà monitorato in maniera costante il possibile pericolo di infiltrazioni della criminalità organizzata nei cantieri e nelle catene degli appalti. Proprio per avere uno scambio di informazioni continuo, domani a Roma, le procure all’interno del cratere (Macerata, Fermo, Ascoli) e Ancona (in quanto distrettuale antimafia) firmeranno un altro protocollo con l’Anac guidata da Raffale Cantone.  Il flusso informativo sarà possibile attraverso condivisioni telematiche di cartelle grazie al sistema Sidda-Sidna, banca dati della Direzione Nazionale Antimafia. «Con la ricostruzione – ha detto oggi il procuratore generale Sergio Sottani – circoleranno tantissimi soldini che stimoleranno l’appetito della criminalità organizzata. Con il protocollo stipulato con l’Anac, le autorità giudiziarie potranno vedere, tramite la condivisione di dati, chi accede a un particolare cantiere e in quale ruolo, stabilendo se ci sono delle indicazioni di rischio. Con questa metodologia, prevenzione e repressione si incroceranno». «Le attività per lo scambio di informazioni tra procure in vista delle opere di ricostruzione – ha affermato il procuratore capo di Ancona Elisabetta Melotti – è già iniziato un anno fa.  Le possibili situazioni di allarme sono certamente meno in una fase di emergenza, maggiori nel periodo successivo». Il documento firmato oggi sarà di fondamentale importanza per non duplicare le indagini, ad esempio attraverso il passaggio di informative tra le procure ordinarie e quella contabile. «Questo protocollo – ha detto il procuratore regionale Giuseppe De Rosa – si caratterizza soprattutto per le strumentazioni telematiche che diventano fondamentali e per l’istituzione di forme di coordinamento all’interno delle singole indagini».

 

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