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Elisabetta Melotti lascia Ancona:
«Quella su Banca Marche
inchiesta tra le più complesse»

MAGISTRATI – Da domani il procuratore sarà a Rimini. Era arrivata ad Ancona nel 2009, prima donna a dirigere una procura distrettuale. Il suo ultimo caso riguarda l'omicidio di Renata Rapposelli, la pittrice trovata morta a a Tolentino. «Un grazie a tutte le forze dell’ordine che hanno sempre mostrato grandissima disponibilità e professionalità». Facente funzione il pm Irene Bilotta

Il procuratore capo Elisabetta Melotti

 

Elisabetta Melotti lascia la dirigenza della procura dorica. Da domattina dirigerà quella di Rimini. È finito questo pomeriggio il mandato del procuratore insediatosi otto anni fa negli uffici del tribunale di corso Mazzini. È stata la prima donna nominata dal Csm a dirigere una procura distrettuale. Da domani, prenderà servizio a Rimini e Ancona sarà retta ad interim dal sostituto procuratore Irene Bilotta, già facente funzioni durante il contenzioso amministrativo apertosi tra la Melotti e il pm antimafia Alberto Cisterna in merito alla direzione della magistratura dorica. Ancora il bando riguardante la guida dei pm del capoluogo di regione non è stato pubblicato. Il periodo della reggenza, dunque, potrebbe essere molto lungo. «In otto anni abbiamo affrontato inchieste complesse. Quella relativa a Banca Marche ha richiesto un grandissimo impegno da parte di tutto il personale. Un ringraziamento dovuto va a tutte le forze dell’ordine che in questo periodo hanno mostrato una grandissima disponibilità e professionalità» ha detto la Melotti questa mattina, quando ha salutato in tribunale tutti gli operatori della polizia giudiziaria e i magistrati, tra cui il procuratore dei minori Giovanna Lebboroni e il presidente del Palazzo di Giustizia Giovanni Spinosa. Oltre ai faldoni di Banca Marche, la procura da lei diretta ha avuto a che fare con inchieste di primissimo piano. L’ultima, non ancora conclusa, è quella che riguarda l’omicidio di Renata Rapposelli, la pittrice teatina trovata morta il 10 novembre a Tolentino e scomparsa il 9 ottobre. Ci sono poi stati i delitti di Chiaravalle, Osimo, Sassoferrato e il duplice omicidio per mano di Antonio Tagliata il 7 novembre del 2015. Tra i maggiori misteri risolti, quello dell’uccisione di Maria Lacatus, la clochard trovata morta nel 2011 sotto l’asse nord-sud. Dal punto di vista distrettuale, un’inchiesta di rilievo regionale è stata quella che nel dicembre 2015 ha portato, grazie alle indagini dei carabinieri del Ros, all’estirpazione di un gruppo criminale nato da una costola del clan Schiavi e dedita ad estorsioni, rapine e riciclaggio.

(Fe. Ser.)

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