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Trentacinque anni fa la grande frana
Lunedì la firma per la Palombella
di domani

ANCONA – Sindaco a Roma per la stipula del contratto del “bando per le periferie” che finanzierà progetti per 12 milioni di euro. “Sta maturando la rinascita dell'area in frana” commenta Mancinelli. Monitoraggio del terreno esteso anche a via Flaminia e ferrovia

Alcune foto storiche del 1982 degli archivi comunali

Foto aerea della frana

 

Trentacinque anni fa l’apertura della ferita nella terra che ha sconvolto Ancona. Tredici dicembre 1982, insieme al terremoto del 1972 è la data che resta segnata nella memoria degli anconetani. La “grande frana” che ha coinvolto quasi 342 ettari di terreno, interi quartieri franati a mare nelle aree di Borghetto e Posatora lungo un fronte di 2,5 chilometri, distruggendo 280 edifici, 865 case, obbligando all’evacuazione di 3.661 persone. Una ferita ancora aperta. Per cercare di ridare una funzione e un futuro al litorale nord tra stazione, Palombella e Torrette, il Comune ha presentato la sua idea al “bando per le periferie” del governo. Lo scorso maggio la decisione di inserire Ancona tra i capoluoghi vincitori dei finanziamenti, per un totale di 12 milioni. Sarà firmato lunedì 18 dicembre a Roma dal Sindaco Valeria Mancinelli e dal rappresentante del governo il contratto con la Presidenza del Consiglio dei Ministri che porterà ad Ancona i fondi statali. Con il cosiddetto lungomare Nord, sarà ampliato anche il sistema di monitoraggio della frana, fino a comprendere ferrovia e sede stradale, sinora escluse. “Siamo in un periodo in cui stanno maturando circostanze molto positive per portare a compimento il risanamento e, nello stesso tempo, la riqualificazione, la rinascita di una parte dei quartieri che su quella zona insistono, ovvero la cosiddetta periferia nord della città – afferma il sindaco Mancinelli -. Da un lato il progetto del Lungomare nord e il riempimento ai piedi della frana. Non è più un’idea soltanto, bensì un contratto concreto che abbiamo sottoscritto con il Ministero Infrastrutture, con la Ferrovie, con la Regione Marche e Autorità Portuale. Prevede la realizzazione dell’opera di interramento e porterà sicuramente un beneficio in termini di stabilizzazione del fenomeno franoso e, allo stesso tempo, creerà lo spazio per quello che è l’ormai noto lungomare Nord di Ancona”. A questo si aggiunge il bando vinto dal Comune di Ancona, quello per la riqualificazione delle periferie. “I progetti – sottolinea il sindaco – sono noti: vanno dal risanamento dell’area ex birra Dreher, alla riqualificazione e al completamento dell’ ex Fornace Verrocchio trasformata in capolinea degli autobus extraurbani con un maxi parcheggio di circa 300 posti al servizio della stazione; si aggiungono poi gli interventi sugli Archi e altro ancora. Lunedì sarò a Roma per firmare la convenzione con la Presidenza del Consiglio dei Ministri. Si tratta di interventi molto concreti, rilevanti e coerenti con il percorso di risanamento e riqualificazione che in tutti questi anni è andato avanti e che in questo periodo sta avendo una forte accelerazione”. Mancinelli ricorda infine l’impegno sul fronte del monitoraggio della grande frana. “Questo sistema costituisce una delle eccellenze – afferma il sindaco Mancinelli -. Vengono da tutta Europa per studiarne le caratteristiche tecniche e scientifiche: non solo funziona ma sarà anche ampliato. Con il cosiddetto progetto lungomare Nord e il riempimento ai piedi della frana verrà esteso il monitoraggio anche alla fascia stradale e ferroviaria finora, invece, escluse e quindi si amplierà il sistema dell’early warning e del suo raggio di azione, aumentando la capacità di garantire sicurezza e prevenzione in tutta quella zona”.

Ex Verrocchio, Archi e Palombella: dal governo 12 milioni per la rinascita

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