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Poco cibo e scadente nelle mense,
vigili del fuoco in rivolta

PROTESTA - Il Conapo proclama lo stato di agitazione contro il nuovo contratto per il servizio di somministrazione dei pasti nelle caserme. Luconi: «Gli alimenti per animali sono migliori di quello che ci servono. Le amministrazioni risparmiano sulla nostra salute, dimenticando il nostro ruolo»

La delegazione sindacale del Conapo dei vigili del fuoco dopo il tavolo sul servizio mensa. A sinistra il segretario regionale, Mirco Luconi

 

 

Mense a corto di pasti da servire o con cibi scadenti, i vigili del fuoco delle Marche in rivolta contro il nuovo contratto mensa 2018-2020. «Veniamo lasciati a “bocca asciutta” e la qualità del cibo che ci viene servito è peggiore degli alimenti per animali» tuona il Conapo, il sindacato autonomo del corpo, che ha proclamato lo stato di agitazione e chiesto l’apertura di un tavolo di trattativa. Ieri (3 gennaio) si è svolto un incontro tra il direttore centrale delle risorse logistiche e strumentali del dipartimento dei vigili del fuoco e rappresentanti nazionali e regionali del Conapo, alla direzione regionale dei vigili del fuoco delle Marche, ad Ancona. «Un confronto duro e dai toni accesi» ha riferito il segretario regionale del Conapo, Mirco Luconi che ha partecipato all’incontro insieme al suo vice Michele Cicarilli, Daniele Sbarassa ed Elio D’Annibale della segretaria nazionale. «La nostra amministrazione dimentica chi sono i vigili del fuoco e qual è il loro ruolo − prosegue Luconi −. Dimenticati proprio da quei dirigenti e politici che spesso, pubblicamente, tessono le nostre lodi ma che oggi non esitano a danneggiarci in nome del risparmio. Lo Stato vuole risparmiare minando la nostra salute − riprende Luconi −, arrivando a negarci una mensa degna di questo nome. Proprio a quei vigili del fuoco che nell’ultima emergenza sisma hanno garantito ogni giorno, con la loro cucina mobile, centinaia di pasti caldi a cittadini e istituzioni che in quei mesi durissimi hanno trovato nei vigili stessi un punto di riferimento, una certezza tra le infinite incertezze di quei tragici momenti».

Conapo all’attacco anche degli altri sindacati, «complici di una situazione gravissima e lesiva dei diritti basilari dei lavoratori che riporta ad una scellerata decisione del 2002 di Cgil Cisl e Uil che purtroppo, come ha reso noto il direttore centrale è alla base del disastroso contratto mensa appena sottoscritto» afferma il Conapo. La situazione attuale dalla mensa di servizio, sostiene il sindacato, risulta da giorni risulta fortemente lacunosa in tutta la regione e, in alcuni casi, «ha rischiato di lasciare a “bocca asciutta” i vigili marchigiani per la mancata consegna delle derrate alimentari. In molti casi ci vengono serviti pasti – di cui per legge abbiamo diritto in ragione dei prolungati turni di lavoro che svolgiamo – preparati in centri di cottura esterni e portati in caserma in condizioni igienico sanitarie quantomeno discutibili. Per non parlare, ovviamente, della qualità del cibo. Spesso inferiore a quello per gli animali. Si è abituati a vedere lavorare i vigili del fuoco senza mai lamentarsi − continua il sindacato − assolvendo i loro compiti con dignità e abnegazione in ogni situazione, ma oggi lanciano accorato un grido di allarme. Come sindacato − termina una nota del Conapo − abbiamo ripetutamente affermato che potremmo essere d’accordo sul perseguimento del risparmio per la casse pubbliche, a patto che esso riguardi innanzitutto l’organizzazione generale del Corpo, cominciando col tagliare ed accorpare incarichi, ad oggi doppi o inutili, ma questo ovviamente non fa comodo ad una dirigenza fortemente miope e di parte. Dal canto nostro la battaglia per la tutela dei diritti sacrosanti dei vigili del fuoco delle Marche continua con ogni mezzo, intenzione che abbiamo ampiamente chiarito al tavolo di ieri».

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