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Fabbri accetta il seggio a Senigallia
«Ho pensato ai ricorsi in tribunale,
ho preferito la politica»

ELEZIONI – La senatrice uscente del Pd polemizza per il colpo di mano che ha visto la sua candidatura spostata dal collegio uninominale al Senato di Pesaro a quello uninominale Senigallia – Fano alla Camera, per fare posto al presidente dei Verdi Angelo Bonelli

Camilla Fabbri

 

Nel giro di una notte viene spostata dal Senato alla Camera, da Pesaro a Senigallia-Fano, per fare posto al “paracadutato” dei Verdi, il presidente nazionale Angelo Bonelli. Camilla Fabbri accetta la decisione del Pd, ma non manca di polemizzare sulla scelta. “Ho deciso di accettare la candidatura alla Camera per il Pd, nel collegio uninominale di Senigallia – Fano. Una decisione frutto di una riflessione non semplice, perché il collegio dove ero candidata, fino a domenica sera, era quello uninominale del Senato di Pesaro, mia città natale e di residenza, dove sono state eletta nel 2013. Per il quale per altro avevo già accettato formalmente la candidatura. Solo la mattina seguente ho appreso di questo cambiamento leggendo le liste pubblicate sul sito del Pd” scrive Fabbri in una nota dove spiega il suo “caso”. “Comprendo le motivazioni politiche legate agli equilibri con gli alleati, ma contesto il metodo, soprattutto sul piano umano – continua Fabbri -. Ed ho anche valutato di far valere le mie ragioni in sede civile. A chi mi ha chiesto, in proposito, di scegliere tra la via regolamentare oppure quella politica, ho risposto senza esitazione che, personalmente, non conosco altra via se non quella della Politica. Credo sia comprensibile la mia incredulità di fronte a quanto accaduto ed è inutile nascondere che per un momento sono stata tentata di rinunciare. Queste sono le occasioni in cui la politica rischia di manifestare i lati meno comprensibili. Dopo la prima reazione, confortata dal sostegno di tante e tanti compagni e amici, ho pensato che dovesse prevalere il bene collettivo piuttosto che la delusione personale. Quello che conta veramente è la vita delle persone. I loro problemi e le loro speranze. E fare politica significa impegnarsi, costantemente, per dare risposte ai cittadini di questa Regione. Rinunciare significava fare un passo indietro, abbandonare il campo, tradire le attese di molti; significava abdicare ai valori che mi hanno spinta ad un impegno che in questi anni è stato totale, senza compromessi. Ritirarsi significava rinunciare a quella idea di Politica e di Partito con la quale sono cresciuta. No, non lascio – conclude la pesarese -. E il mio impegno sarà ancora più forte e determinato, per la nostra comunità. Ho deciso quindi di accettare questa nuova sfida in un territorio in cui, per altro, sono stata sempre presente in questi anni. Sono sicura di poter contare sulla partecipazione, sull’entusiasmo e sulla grinta di tante e tanti di voi, che in queste ore mi avete sostenuta e spinta a continuare”.

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