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Tentata estorsione all’erede
di 2 milioni di euro:
la 66enne torna in libertà

JESI - Il gip del Tribunale di Ancona ha convalidato l'arresto ma revocato gli arresti domiciliari alla donna accusata di aver ricattato il destinatario di un patrimonio immobiliare, minacciandolo di cambiare il testamento della zia defunta se non avesse sborsato quasi mezzo milione di euro

Foto d’archivio

 

Torna in libertà dopo tre giorni passati ai domiciliari la 66enne jesina arrestata con l’accusa di tentata estorsione nei confronti dell’erede di un patrimonio immobiliare di 2 milioni di euro, appartenuto a una zia defunta a 91 anni qualche settimana fa. Questa mattina, la donna è comparsa davanti al gip per la convalida dell’arresto, operato dai carabinieri di Jesi su disposizione del pm Daniele Paci. La 66enne si è avvalsa della facoltà di non rispondere. Alla fine, il giudice ha convalidato l’arresto e rimesso la donna in libertà. Secondo quanto appurato dalle indagini, la 66enne – impiegata in un ufficio pubblico – avrebbe ricattato l’ereditiere, beneficiario del patrimonio della zia, minacciandolo di cambiare il testamento della parente se non avesse sborsato una somma pari a 450 mila euro. Martedì scorso era avvenuto il blitz dei militari all’interno di una delle proprietà della defunta. In quell’occasione, si erano accordati per un appuntamento la donna e la vittima. Lei, secondo quanto emerso, aveva chiesto l’incontro per definire l’accordo e chiedere al parente della 91enne di cedere la somma stabilita tramite bonifico bancario. Carpite le informazioni essenziali, i carabinieri erano intervenuti, arrestando la donna.

“Dammi i soldi o cambio il testamento di tua zia per diseredarti”: 66enne nei guai per tentata estorsione

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