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«Una targa per Pamela
dove sono stati ritrovati i trolley»

POLLENZA - La delegazione dell'Osservatorio sostegno vittime ha deposto fiori lungo via Dell'Industria e ha annunciato che nei prossimi giorni scriverà al sindaco. Verrà organizzato un incontro a Macerata: «Perché l'efferato omicidio e il dolore che ha colpito la famiglia della 18enne non vengano dimenticati»

 

La delegazione dell’osservatorio nazionale sostegno vittime sul luogo del ritrovamento del cadavere di Pamela Mastropietro

 

Una delegazione dell’Osservatorio nazionale sostegno vittime in via Dell’Industria a Casette Verdini di Pollenza sul luogo del ritrovamento dei trolley in cui era stato lasciato il cadavere di Pamela Mastropietro, per deporre un mazzo di fiori e ricordarla con una preghiera. Ma anche per annunciare che «nei prossimi giorni scriveremo al sindaco di Pollenza per chiedere di collocare una targa in ricordo di Pamela nel luogo del ritrovamento, dove al momento esiste solo un piccolo palo stradale con messaggi apposti in sua memoria» e che verrà organizzato nelle prossime settimane «un incontro pubblico a Macerata, perché il gravissimo ed efferato omicidio di Pamela e il dolore che ha colpito la sua famiglia non entri nell’oscura spirale del dimenticatoio, una volta che l’attenzione mediatica sarà scemata, perché l’unica speranza che può nascere da simili tragedie è che attraverso un impegno serio e concreto di associazioni e forze politiche certi delitti non restino impuniti o siano puniti in modo eccessivamente sproporzionato per difetto rispetto alla gravità del fatto commesso».

Pamela Mastropietro

Nei giorni scorsi la delegazione si è recata a Pollenza e lo ha fatto appositamente «senza avvisare i mezzi di informazione, per evitare strumentalizzazioni di qualsiasi tipo, così come preferiamo aspettare la fine delle polemiche politiche della campagna elettorale per incontrare una popolazione che non può vivere con la paura di esprimere un pensiero, qualsiasi esso sia – si legge in una nota -. Ci sarebbe piaciuto vedere scendere in piazza migliaia di persone per ricordare Pamela, e per ricordare tutte le vittime della violenza, ci sarebbe piaciuto vedere le istituzioni telefonare e incontrare la famiglia di Pamela. Ma purtroppo pare che in questo Paese ci siano vittime meritevoli di massima attenzione politica e istituzionale, e altre che vengono relegate in luoghi presto dimenticati».

La delegazione, guidata dal coordinatore osservatorio nazionale sostegno vittime Angelo Bertoglio, era composta da Fabiola Bacci, mamma di Jennifer Sterlecchini, uccisa a Pescara nel dicembre 2016 con 17 coltellate, Andrea Masini, figlio di Ermanno, ucciso a colpi di piccone a Milano nel maggio del 2013 da Kabobo, Francesco Sicignano, accusato di eccesso di legittima difesa per essersi difeso di notte in casa sua, Laura Schiavo, vedova di Dario Casotto, l’avvocato Rossela Gasbarri e Carola Profeta, responsabile dell’associazione Noi per la Famiglia Abruzzo. «Noi dell’osservatorio nazionale sostegno vittime – dice il presidente Elisabetta Aldrovandi – ci adoperiamo per cambiare proprio queste leggi che condannano le vittime all’ergastolo del dolore, e così chiediamo di vietare gli sconti di pena a chi commette reati puniti con l’ergastolo, sostenendo la battaglia per riformare il rito abbreviato. Ma chiediamo anche che i detenuti siano obbligati a lavorare e che una parte dei loro emolumenti sia devoluta alle vittime, perché spesso oltre a subire l’ingiustizia di una pena inadeguata per difetto, esse subiscono anche la beffa di non ottenere un solo centesimo di risarcimento, per quanto nessun risarcimento potrà mai ripagare il danno di uno stupro o di un padre o di figlia uccisi o di anni di processi per essersi difesi in casa propria». «Abbiamo molte iniziative davanti a noi – dice il coordinatore dell’osservatorio Angelo Bertoglio – dalla proposta di legge per l’istituzione del “Garante Nazionale per la Tutela delle Vittime” a una legge ad hoc per il sostegno e la tutela delle Vittime dei reati, proprio come esiste in Svizzera da 25 anni. In questo paese anomalo, dove i carnefici, delinquenti e assassini hanno più diritti delle vittime e delle loro famiglie, dove è normale vedere uomini in divisa massacrati da persone incappucciate e contemporaneamente sentire il silenzio delle istituzioni, noi vogliamo riportare il peso della bilancia della giustizia dalla parte delle vittime. Noi vogliamo orgogliosamente stare dalla parte di Abele, per contribuire seriamente a riportare in questo parse, giustizia, diritti e dignità per le vittime dei reati.

Il luogo dove sono stati ritrovati i due trolley con il cadavere

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