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Confessione di Oseghale,
la procura: «Nulla di vero»

ORRORE A MACERATA - La notizia, circolata oggi «E' destituita di ogni fondamento» ha detto il procuratore Giovanni Giorgio

 

Innocent Oseghale

 

«Smentisco che Innocent Oseghale abbia confessato l’omicidio alla compagna». Così il procuratore Giovanni Giorgio sulla notizia circolata nelle ultime ore, relativa ad una presunta confessione che il nigeriano avrebbe fatto alla donna quando questa era andata a trovarlo in carcere. «E’ destituita di ogni fondamento» ha detto il procuratore. Oseghale, stando all’indiscrezione, avrebbe detto alla compagna che a uccidere Pamela Mastropietro è stato lui e lo avrebbe fatto da solo. Una dichiarazione in contraddizione con le versioni fornite agli inquirenti ai quali aveva detto che Pamela si era sentita male dopo aver assunto droga. Oseghale non aveva invece detto nulla su come la ragazza fosse morta, come il corpo fosse stato fatto a pezzi né ha ammesso di aver portato le valigie con all’interno il corpo fatto a pezzi della ragazza. Una presunta confessione di cui i legali di Oseghale, gli avvocati Simone Matraxia e Umberto Gramenzi, non sapevano niente. Di certo però c’è che sul corpo di Pamela è stato trovato il dna di Oseghale e oltre al suo quello di un taxista con cui la ragazza aveva trascorso alcune ore la sera del 29 gennaio, il giorno prima che venisse uccisa. In mattinata da Ancona è arrivata la notizia che il tribunale del Riesame ha respinto la richiesta di scarcerazione avanzata dagli avvocati di Desmond Lucky e Lucky Awelima gli altri due fermati per l’omicidio della 18enne.

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