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Caso Mannucci, i prof dello Snals
chiederanno l’ispezione
Protestano anche Jesi e Fabriano

ANCONA – Le segreteria della scuola di Cgil, Cisl e Uil parlano di “lezione di democrazia dagli studenti”. Clima testo nella sede del liceo artistico di Ancona, prof divisi sull’accuse alla dirigente. “La situazione venuta a creare è grave” commenta un docente al termine dell’incontro. E ora anche i liceali delle sedi distaccate chiedono attenzione

 

di Giampaolo Milzi

Situazione surreale stamattina nella sede del liceo “Mannucci” di Ancona, disertata dagli studenti impegnati nella manifestazione di protesta nei confronti della preside. Mentre negli alti istituti scolastici si festeggiava la fine dell’anno scolastico, all’artistico di via Buonarroti silenzio, rari passaggi di ragazzi non scioperanti. Ma il silenzio nascondeva in realtà le voci che hanno animato la riunione-dibattito organizzata in un locale appartato dai professori aderenti al sindacato Scuola Snals. Al termine dell’incontro, due docenti, hanno sottolineato “la complessità e la delicatezza del caso Mannucci” e ammesso che “il corpo docente su questo caso, che vede sotto accusa da parte degli allievi la preside Milena Brandoni, è comprensibilmente diviso”. Aggiungendo tuttavia “che la situazione venutasi a creare all’interno della scuola è grave” e che alla fine del confronto fra colleghi si è deciso di sollecitare l’Ufficio scolastico regionale ad inviare un ispettore al Mannucci”. Quanto all’iniziativa degli studenti scioperanti, i due prof. hanno sottolineato “che si tratta di un segno di maturità e di attaccamento al loro liceo, un liceo che anche noi amiamo profondamente”.
“Una grande lezione di democrazia, quella che questi ragazzi ci stanno dando”, hanno del resto scritto oggi in una nota i rappresentanti delle segreterie regionali di Flc Cgil, Cisl Scuola e Uil Scuola Rua, esprimendo “il loro sostegno agli studenti del Liceo Mannucci di Ancona che, vivendo da tempo una situazione di disagio nella loro scuola, si sono rivolti prima al Direttore Regionale dell’ Ufficio Scolastico, inviando una lettera (esposto, ndr.), e successivamente al Garante Regionale dei minori, Andrea Nobili. Garante a cui la presente situazione era stata segnalata dai sindacati in data 7 maggio 2018”. “Una grande lezione di democrazia da parte degli studenti, al di là delle ragioni della protesta – hanno ribadito Leonilde Gargamelli (Cgil), Anna Bartolini (Cisl) e Claudia Mazzucchelli (Uil) – perché hanno firmato una garbata e motivata richiesta di aiuto alle Istituzioni”, in un periodo in cui per la maggior parte “affidano all’anonimato dei social le loro proteste”. “Noi pensiamo che questi ragazzi abbiamo diritto ad un clima scolastico sereno e accogliente – si legge ancora nella nota – e pertanto auspichiamo che le istituzioni interpellate sappiano farsi carico del problema e trovino una soluzione condivisa restituendo al Liceo Mannucci i presupposti perché torni ad essere veramente una comunità educante”. I sindacati non hanno dimenticato anche chi al liceo artistico esercita la propria occupazione: “Ci adopereremo affinché tutte le situazioni di conflitto che coinvolgono, in maniera personale o collettiva, anche i lavoratori del Mannucci trovino una soluzione prevista dal quadro normativo per rispetto del quale, su mandato dei lavoratori più volte riuniti in assemblea, la rsu d’istituto e le organizzazioni sindacali non hanno potuto firmare la contrattazione d’istituto”. Situazione difficile, surreale, di divisione, comunque a scuola. Solo oggi due docenti (in rappresentanza di quelli riuniti nell’assemblea Snals) hanno esternato pubblicamente una posizione sul caso “Mannucci”. Va ricordato, comunque, che nelle settimane e nei mesi scorsi, il caso è stato oggetto di dibattito da parte del Comitato spontaneo dei genitori (pur incapace di delineare una posizione comune), e che qualche genitore e qualche docente ha avuto accesi confronti di dissenso con la preside. Quanto al Consiglio d’Istituto, non ha mai firmato al termine delle sue riunioni un verbale che mettesse d’accordo tutte le sue componenti. Solo il presidente, a titolo personale, nei giorni scorsi ha espresso solidarietà agli studenti. Studenti, va ricordato, che frequentano anche le sedi del “Mannucci” a Jesi e Fabriano. Anche questi ragazzi sono in fibrillazione. Tanto che alla manifestazione di stamattina, hanno partecipato delegazioni dei due plessi distaccati. “Nessuno si lascia indietro”, recitava un cartello del corteo. Riferito a una sorta di “discriminazione gestionale” di cui soprattutto la sede di Jesi sarebbe vittima. Ed infatti, durante l’incontro tra la delegazione di ragazzi e i vertici dell’Ufficio Scolastico Regionale, si legge in comunicato degli scioperanti “è stata portata in rilievo anche la scarsa considerazione del polo succursale di Jesi del Mannucci, polo in cui sono particolarmente avvertiti i deficit di un’organizzazione interna della scuola e dei problemi strutturali del plesso”.

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