Funerali di Stato per le vittime del ponte Morandi: è stato l’imam anconetano Mohamed Nour Dachan, presidente emerito delle comunità islamiche in Italia, a celebrare, stamattina alla Fiera di Genova, le esequie con rito musulmano per i due cittadini di religione islamica scomparsi nella tragedia. Dachan, che è medico e vive a Rosora, ha tenuto il suo discorso dopo l’omelia del cardinal Bagnasco, ed è stato accolto da un caldo applauso. Ha pronunciato parole di pace chiedendo a Dio di accogliere le anime dei 43 morti “e di consolare i loro familiari”. Ha ringraziato i soccorritori per il loro lavoro incessante e ha ricordato che “il Signore che nella sua infinita misericordia ci ha insegnato il valore di ponti con il primo ponte simbolico che ha unito il primo uomo e la prima donna creando così l’unione con tutta l’umanità. Dio ci ha insegnato anche a renderci consapevoli delle nostre responsabilità”. L’imam ha sottolineato, quindi, come “il crollo di un ponte provoca sempre un grande dolore perché due punti non si toccano più” ed ha invitato i presenti “a pregare per Genova la superba. Saprà rialzarsi con fierezza la nostra Genova, Zêna in arabo significa la bella. Nei nostri cuori, le comunità islamiche di Genova e dell’Italia intera pregano affinché la pace sia con tutti voi e che il Signore protegga l’Italia e gli italiani”.
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