Un riconoscimento per il suo impegno a costruire la pace con la musica. Il premio Adriatico Mediterraneo 2018 va a Aeham Ahmad, il “pianista di Yarmouk”, profugo palestinese, diventato icona della lotta per i diritti umani, che ieri (29 agosto) ha ritirato il premio alla Cittadella di Ancona, sede dell’Iniziativa Adriatico Ionica, dalle mani del suo segretario Giovanni Castellaneta, accompagnato dal suo predecessore, l’ ambasciatore Fabio Pigliapoco, e alla presenza del capo di gabinetto del presidente della Regione, Fabio Sturani, del rettore dell’Università Politecnica, Sauro Longhi, e dell’assessore alla cultura del Comune di Ancona, Paolo Marasca. «Dedico questo premio a mio fratello, che ancora lotta per la vita – le parole del musicista – e a tutti i 60mila morti di questa guerra assurda. E poi a tutti i migranti che continuano a morire in mare. Lo dedico alla libertà e a chi combatte per essa. L’onore che viene fatto oggi a me è per tutti i rifugiati del mondo, per le loro famiglie e comunità».
Tra il pubblico, accanto alla deputata M5S Martina Parisse, il presidente onorario dell’Unione delle comunità islamiche d’Italia, Nour Dachan, che conla figlia Asmae ha dato il benvenuto ad Ahmad.
Ahmad è nato, profugo palestinese, nel campo di Yarmouk, alle porte di Damasco. Figlio di profughi, una volta conseguito il diploma di pianoforte, anche sotto le bombe e tra le macerie di una guerra che ancora infiamma la Siria, ha continuato a suonare per le strade, soprattutto per donare attimi di serenità ai bambini. Il suo impegno ed il suo coraggio lo hanno portato sotto il mirino dei miliziani dell’Isis che hanno distrutto il suo pianoforte. Ahmad è stato così costretto a fuggire da Yarmouk, trovando la salvezza in Germania, dove oggi vive con la moglie e i due figli.
(Foto di Giusy Marinelli)
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