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“Bomba day”: predisposto il piano sanitario,
la commissione medica deve valutare
quarantacinque casi

ANCONA - Ancora un vertice in Regione per definire le operazioni per il trasporto degli anziani malati o allettati. In campo oltre trecento volontari. Una cucina da campo sarà allestita a Passo Varano per dare ristoro a tutti gli operatori sanitari ed alle forze dell'ordine coinvolte nell'evacuazione e nel controllo della sicurezza. Animazione per i bambini nei tre centri di accoglienza

Il vertice in Regione per il piano di evacuazione per il “Bomba day”

 

Nuovo vertice in Regione per l’evacuazione del prossimo 20 gennaio. Focus sul piano sanitario per lo spostamento delle persone fragili, in particolare disabili ed anziani allettati. A partecipare all’incontro, oltre alla protezione civile regionale, le associazioni socio-sanitarie, l’assessore alla Sicurezza del Comune di Ancona, Stefano Foresi, e l’Asur. Dopo l’affissione dei volantini multilingua nei giorni scorsi, sono giunte all’Urp del Comune numerose richieste per usufruire dell’assistenza sanitaria per il trasporto degli anziani gravi o con difficoltà motorie. È stata così istituita una commissione medica che nei prossimi giorni valuterà i casi delle persone che hanno inoltrato la richiesta per decidere come intervenire e dove collocarle. «Tutti i casi seguiti dai servizi sociali del Comune sono già stati sistemati con largo anticipo − sottolinea l’assessore Foresi −. È già stato stabilito che queste persone saranno accolte da Zaffiro, Villa Almagià, il Centro Papa Giovanni, il Samaritano, Stella Maris e Ilva Baroni. In questi ultimi giorni però − sottolinea Foresi −, probabilmente dopo l’affissione dei manifesti e la distribuzione dei volantini, l’Urp del Comune sta continuando a ricevere richieste di aiuto che l’Asur deve valutare e sapere come trattare adeguatamente». Per questo si è attivato il nucleo di valutazione che definirà i vari casi. Attualmente al vaglio ce ne sono 45 che saranno collocate tra l’Inrca di Osimo, che ha messo a disposizione fino a 20 posti, il Centro diurno Visentini che ha a disposizione un’altra decina di posti e poi il Palarossini, che sarà attrezzato anche sanitariamente. Per gli anziani gravi le operazioni di trasferimento avverranno già sabato mattina 19 gennaio, il giorno prima del previsto “Bomba day”, quando l’ordigno bellico ritrovato tra i binari di Ancona lo scorso ottobre, sarà rimosso e fatto brillare. Molti anziani non gravi saranno ospitati per la giornata del 20 gennaio dalle proprie famiglie.

Delle circa 12mila persone stimate da evacuare tra i quartieri di Archi, Piano e Stazione, il piano di emergenza ha stimato in circa 6mila il numero dei cittadini che avrà bisogno di rivolgersi ai centri di accoglienza allestiti per l’occasione, e cioè il Palarossini lungo la Cameranense, il Palascherma di Pietralacroce ed il Palabrasili di Collemarino. Nelle strutture dove non è già presente internamente il servizio bar, verranno allestiti dei punti ristoro dove sarà possibile trovare acqua e bevande calde e qualcosa da mangiare. Per il pranzo sarà invece necessario provvedere autonomamente con pasti al sacco. In tutte le tre aree di concentramento sarà sarà prevista un presidio medico con il supporto di croce gialla, che da sola metterà a disposizione circa cento volontari, croce rossa ed Anpas. In particolare al Palarossini, dove sarà concentrata la maggioranza delle persone, sarà presente un punto di primo intervento, la guardia medica, infermieri specializzati e volontari. Per alleggerire le lunghe ore di attesa, in particolare per le famiglie con bambini, è prevista l’animazione.

Per tutti gli operatori che saranno coinvolti, da quelli socio-sanitari alle forze dell’ordine, sarà allestita una cucina da campo a Passo Varano, nelle vicinanze della sede della protezione civile, in modo da poter garantire ristoro a tutti coloro che saranno impegnati nell’evacuazione e nella messa in sicurezza dell’area di emergenza, fino al ritorno alla normalità. «Sui due turni previsti, quello dalle 5 del mattino alle 13 e poi dalle 13 alle 21 circa potremmo contare su circa 300 volontari − afferma Foresi −. Non dobbiamo dimenticare che non c’è solo l’evacuazione, ma anche il rientro delle persone alle loro abitazioni sempre nella giornata di domenica. Le riunioni del comitato di sicurezza sono continue per far fronte ad ogni minimo aggiornamento. Il programma è comunque definito»

In via precauzionale, sovrastimando il numero di persone che potrebbero aver bisogno di accoglienza, si sono rese disponibili diverse altre strutture, delle quali il comitato di sicurezza potrà usufruire in caso di necessità. Un esempio è dato dall’Università Politecnica delle Marche che ha messo a disposizione una sua sala ad Ingegneria, a Monte Dago, ma molte sono le istituzioni e le associazioni che si sono fatte avanti mettendo offrendo locali ed aiuto.

(A. C.)

 

 

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