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Camion di neve scaricato
davanti alla Regione, la protesta di Cingoli
esclusa dalle aree disagiate

ANCONA – A scatenare la dura reazione della giunta comunale, guidata dal sindaco Filippo Saltamartini, la decisione di palazzo Raffaello di riconoscere, all'interno del Piano socio-sanitario, solo gli ospedali di Pergola ed Amandola come presidi sanitari di aree disagiate. «Presidente Ceriscioli, sorge forte il sospetto che ti occupi solo del tuo collegio elettorale Pesaro-Fano»

La giunta comunale di Cingoli manifesta di fronte a palazzo Raffaello

 

Un camion di neve dalle aree montane del Maceratese, svuotato all’ingresso di palazzo Raffaello, sede dell’Esecutivo regionale, con tanto di cartelli sferzanti e multicolori piantati su cumuli di fiocchi bianchi. È la plateale protesta mossa dal comune di Cingoli, con la sua giunta capitanata dal sindaco Filippo Saltamartini che stamattina ha manifestato la propria aspra critica contro la decisione della Regione di riconoscere, all’interno del Piano socio-sanitario, solo gli ospedali di Pergola ed Amandola come presidi sanitari di aree disagiate.
«La delibera 81 del 28 gennaio – scrive la giunta comunale in una nota – nega all’ospedale di Cingoli lo status di area disagiata e la mobilitazione proseguirà finché non verrà riconosciuta questa condizione all’unico ospedale montano delle Marche, che è appunto il nostro, posto a 630 metri di altezza. L’area montana del San Vicino (comprendente Cingoli, Apiro e Poggio San Vicino) ricade tutta nel cratere sismico, ma è sistematicamente discriminata. Inoltre, viene calpestato anche l’articolo 44 della Costituzione, che prevede provvedimenti a favore delle zone montane».
La giunta cingolana fa notare come, «pur avendo deliberato la Regione l’esistenza di un Punto di Primo Intervento, il servizio analisi sia stato smantellato, i medici in pensione del reparto radiografia non siano stati rimpiazzati, la Tac funzioni solo qualche giorno la settimana, svilendo completamente il servizio ad una popolazione degente di 40 malati e di decine di migliaia di persone che vivono nelle aree interne»
Secondo Cingoli, la delibera 81 apre una «guerra tra poveri», che coinvolge anche comuni colpiti dal sisma e che può essere misurata pure «dal livello di innevamento geografico». Di qui, il camion di neve rovesciato di fronte a palazzo Raffaello, con il blasone del Comune piantato su uno dei cumuli, insieme a cartelli che recitano critiche indirizzate a governatore, giunta, consiglieri regionali, Consiglio delle Autonomie Locali e Commissione Sanità. Il più sferzante attacca direttamente il presidente della giunta Luca Ceriscioli: «sorge il forte sospetto che ti occupi solo del tuo collegio elettorale Pesaro-Fano. Facci cambiare opinione»
Una decisione, quella di riconoscere solo agli ospedali di Pergola e Amandola lo status di presidi sanitari di area disagiata, che la scorsa settimana aveva già avuto come primo contraccolpo l’auto sospensione del consigliere Pd, Gino Traversini, dal gruppo regionale, fintanto che non fossero stati stabiliti criteri precisi per definire un’area disagiata, «altrimenti non si spiega perché Pergola sì ed altri territori no», aveva puntualizzato. À

 

Sanità Marche, il consigliere Traversini si autosospende dal gruppo regionale Pd

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