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Incendio alla Marvit
di Osimo Stazione:
fiamme alte e operai evacuati

OSIMO - Il fuoco è scoppiato stamattina sul tetto del capannone di via dell'Industria a Osimo Stazione dove erano in corso degli interventi di impermeabilizzazione. La strada è al momento chiusa. Il titolare, Marchetti: «Danni per circa 400mila euro ai pannelli solari, ma ripartiremo al più presto» - VIDEO

 

Un incendio di vaste proporzioni è scoppiato poco fa nel capannone della Marvit, azienda di Osimo Stazione, una delle più grandi tornerie italiane di particolari metallici di precisione. Le fiamme sono divampate intorno alle 10 sul tetto dello stabilimento dove si stavano svolgendo degli interventi di manutenzione per l’impermeabilizzazione dell’edificio. Ad accendere il rogo con ogni probabilità una scintilla partita dal cantiere  di una ditta esterna impegnata nei lavori sulla cima del prefabbricato, forse dalla fiamma ossidrica. La presenza di catrame e di pannelli solari ha poi alimentato con rapidità le fiamme e ha fatto alzare sull’area industriale della frazione osimana una colonna di fumo nero visibile a distanza, anche dalla Statale 16.

Ezio Marchetti

Gli operai e gli inpiegati, un centinaio,  stavano lavorando quando, stamattina è scattata la sirena dell’allarme anticendio e secondo il protocollo di sicurezza sono usciti dal capannone. “Si è svolto tutto molto velocemente e non c’è stato tempo di pensare. – raccontano – Siamo usciti e il piano anticendio ha funzionato perfettamente, tanto che nessuno di noi è rimasto intossicato dal fumo. La paura è arrivata dopo quando abbiamo visto quelle fiamme alte sul tetto”. Quando i vigili del fuoco di Ancona, Osimo  e Falconara sono arrivati sul posto con 15 uomini e 5 mezzi insieme agli agenti della Stradale e del Commissariato, la Polizia locale di Osimo e i baschi verdi della Guardia di Finanza, le fiamme insidiose avevano già preso campo sulla copertura del capannone e sprigionavano un fumo nero e denso dal cattivo odore.

Con l’autoscala e con il supporto dei mezzi colleghi di Civitanova e Fano (giunti in mattinata) i pompieri hanno cercato di circoscrivere le fiamme  per evitare che il materiale infiammabile del bitume steso sul tetto e dei pannelli solari rinfocolasse il rogo, mettendo a rischio anche l’interno della struttura e alimentando la nube di fumo e gas potenzialmente tossici. I danni sono ingenti ma l’azienda spera di far ripartire al più presto la produzione. Lo auspica Ezio Marchetti, il presidente e contitolare della Marvit spa. “Il 16 settembre del 2006 la nostra azienda ha subito i danni dell’alluvione di Osimo Stazione, quantificati in 6 milioni di euro – rammenta – me lo ricordo bene. Oggi posso già stimare che 3-400mila euro di pannelli solari sono andati in fumo. Contiamo però di far ripartire il lavoro al più presto. Avevamo avviato questi lavori di manutenzione del tetto del capannone per eliminare alcune infiltrazioni di acqua piovana”. L’interno del capannone è stato messo in sicurezza e non è stato coinvolto dall’incendio. I vigili del fuoco si sono subito preoccupati delle bombole di acetilene utilizzate nel ciclo produttivo che avrebbero potuto essere compromesse anche solo dal calore, e sono caduti in un angolo degli spazi interni solo alcuni piccoli calcinnacci. La strada, al momento è chiusa.

(servizio aggiornato alle 12.30)

 

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