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Festa della Liberazione,
devastata la bacheca degli anarchici

JESI - Danneggiate le vetrate del Centro studi libertari Luigi Fabbri: «Qualche squadrista locale ha ben pensato di oltraggiare il valore antifascista del 25 aprile»

Devastata la bacheca del centro studi libertari Luigi Fabbri.

 

di Talita Frezzi

Un atto vandalico a pochi passi dall’ufficio Anagrafe del Comune di Jesi. Qualcuno nella notte hanno agito prendendo di mira la bacheca degli Anarchici, nella piccola galleria pedonale che collega via Mura Occidentali al corso Matteotti. L’hanno devastata, strappando i manifesti e rompendo il vetro. E non è la prima volta. I vandali hanno rotto la copertura di vetro della bacheca in cui compare la scritta “Desiree, Si Tav”, poi hanno strappato i manifesti che vi erano affissi. Una chiara volontà di danneggiare e di distruggere i due messaggi riportati in quelle locandine: l’una, le indicazioni sulla manifestazione 1 maggio che si terrà nei locali di via Pastrengo 2, e nel secondo, alcune righe di solidarietà con lo sciopero delle lavoratrici e dei lavoratori dell’Ipersimply e quelli del Mercatone Uno di Monsano. A comunicare con rabbia e indignazione quanto avvenuto sono proprio i soci del Centro studi libertari Luigi Fabbri.

La bacheca degli Anarchici danneggiata

«Nottetempo – si presume – qualche squadrista locale ha ben pensato di oltraggiare il valore antifascista della festa del 25 aprile, devastando la bacheca del Centro Studi Libertari “Luigi Fabbri” – fanno sapere gli anarchici – rotto il plexiglas che la ricopriva, in cui compare la scritta “Desiree, Si Tav”, e strappati i manifesti all’interno. Il testo dei manifesti riportava in un caso la pubblicità per la ricorrenza del 1 maggio che si terrà presso i locali di Via Pastrengo 2, e nel secondo caso alcune righe di solidarietà con lo sciopero delle lavoratrici e dei lavoratori dell’Ipersimply, senza dimenticare quelli del Mercato di Monsano. Probabilmente l’impegno antifascista e la solidarietà verso chi lavora ha dato fastidio a chi ama la forza e l’odio, prima che il diritto e le ragioni dei più deboli. Peccato. Non tanto per la bacheca, non è la prima volta che ciò accade, quanto per il cattivo epilogo di una giornata che ha visto a Jesi, e nel Paese, una partecipata mobilitazione per la festa della liberazione. Ovviamente non ci lasceremo intimorire e sottolineiamo che la migliore risposta allo squadrismo è il sostegno delle lotte degli sfruttati contro ogni forma di sopraffazione». Quello che i manifesti strappati riportavano era uno sciopero indetto per martedì 30 aprile all’IperSimply.

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